Archivio | settembre, 2016

Fiera Campionaria di Cento, visite guidate alla Gipsoteca Vitali

7 Set

8In occasione della 432ma Fiera Campionaria di Cento e del Settembre Centese, la Gipsoteca Vitali, in via Santa Liberata, 11 a Cento, rimarrà aperta al pubblico con visite guidate (a prenotazione) e mercatino dell’usato.

Questi gli orari di apertura: dal 7 all’11 settembre, dalle 17 alle 23; tutti i sabati di settembre, dalle 17 alle 23; tutte le domeniche di settembre, dalle 17 alle 21.

La Gipsoteca espone una collezione di calchi in gesso (circa 170), oltre a centinaia di foto, dipinti, disegni realizzati dall’artista e imprenditore Guerrino Vitali (1917-1990), tra cui il ciclo pittorico “La Cento dipinta”. È stata inaugurata il 3 settembre 1988, e in seguito chiusa più volte. Lo scorso 22 novembre, è stata riaperta al pubblico.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 07 settembre 2016

Museo Remo Brindisi, i Maestri del ‘900 a Lido di Spina

6 Set

In quanti sanno che a Lido di Spina, a due passi da una delle spiagge più frequentate dei Lidi Estensi, c’è una casa-museo che raccoglie creazioni dei più grandi artisti del ‘900?

E’ la casa-museo dell’artista Remo Brindisi (Roma, 1918 – Lido di Spina, 1996), che ospita, tra l’altro, opere di Giorgio de Chirico, Francis Bacon, Filippo de Pisis, Mario Sironi, Giò Pomodoro, Lucio Fontana, Pablo Picasso e Renato Guttuso.

Inaugurata e aperta al pubblico nel 1973, con il nome di “Museo Alternativo Remo Brindisi” la struttura, opera dell’architetto e designer Nanda Vigo (Milano, 1936), nasce come residenza estiva di Brindisi e della sua famiglia, e come museo per la sua ricca collezione.

“L’idea di dare vita al Museo Alternativo è nata da una prima esigenza di raccogliere le numerose opere d’arte che possedevo (e quelle che intendevo aggiungere alla collezione) in un ambiente appositamente costruito. Anni prima ero stato favorito dal vivere accanto a uomini straordinari, grandi amatori d’arte, che con molta spesa e anche maggiore azzardo divennero i pionieri in Italia del grande collezionismo dell’arte contemporanea. L’amicizia che esisteva tra me e questi professionisti mi consentì di vivere un po’ della loro avventura e di entrare in possesso di diverse opere di artisti che ritenevo interessanti. Certo i sacrifici non sono stati pochi. Era il periodo in cui il bisogno economico mi si manifestava in tutta la sua crudezza […]” (Remo Brindisi)

Andrea Musacci

“Ombre”, la mostra di Paola Bonora

5 Set
Paola Bonora

Una delle opere in mostra (part.)

Una nuova affascinante personale di pittura inaugura martedi alle 18.30 nella Galleria d’arte Cloister in corso Porta Reno, 45 a Ferrara. L’artista Paola Bonora presenta “Ombre”, con una selezione di acquerelli e acrilici realizzati appositamente e che rimarranno in esposizione fino al 27 settembre.

Il critico d’arte Gianni Cerioli ha curato il testo del volantino della mostra e terrà martedì un intervento di presentazione.

Il tema del progetto espositivo, le ombre, è stato sviluppato dalla Bonora attraverso il contrasto con giochi di luce e riflessi, mostrati come da tendaggi e relative finestre sporgenti su giardini immaginari, dalla consistenza onirica, attraverso una resa cromatica leggera, tipica dell’artista, e quasi monocroma. Finestre velate che mostrano una bellezza eterea, la natura nella sua essenza più incontaminata e trasognata.

La prima mostra della Bonora è una personale del ’73 nella Galleria Cortevecchia. Recentemente, nel 2011 ha esposto la propria personale dal titolo “Prima o poi il tramonto” alla Galleria del Carbone. Quest’anno ha partecipato alla collettiva artistica “L’audaci imprese io canto” a Migliarino, a una mostra ispirata all’Orlando , e, fino al 23 febbraio scorso alla collettiva “Tracce e segmenti” con altri 15 artisti ferraresi, sempre a Cloister.

La mostra è visitabile dalle 9 alle 19.30, chiusa la domenica. Il 15 settembre aperitivo letterario curato da Lucia Boni sul tema della mostra.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 settembre 2016

Ass. Pico Cavalieri, il 7 settembre tornano videoconferenze ed escursioni

5 Set

[Qui il mio servizio sull’Associazione Pico Cavalieri]

L’attività dell’associazione riprenderà mercoledì 7 settembre alle ore 21 presso la Casa della Patria a Ferrara con la videoconferenza “Il tragico monte delle quattro cime. Il Monte San Michele”, a cura di Guido Antonioli e Donato Bragatto. I prossimi appuntamenti di escursionismo storico sono invece in programma il 18 settembre e il 16 ottobre. Infine, l’Associazione sta lavorando alla realizzazione di un volume, il cui titolo provvisorio è “Sulle tracce della Grande Guerra. Riflessioni su un Centenario”, a cura di Bragatto e Trevisani, con una quindicina di contributi di esperti, che verrà presentato in sede il prossimo 30 novembre.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’01 settembre 2016

Le tracce della storia cento anni dopo

5 Set

L’attività dell’associzione culturale ferrarese “Pico Cavalieri” raccontata dai soci tra libri, cimeli e fotografie

Come in un’epica battaglia d’altri tempi, un gruppo di appassionati di storia ed escursionismo da quasi vent’anni porta avanti un approfondito lavoro di ricerca e divulgazione sul periodo che va dal Risorgimento alle due guerre mondiali. Stiamo parlando dell’Associazione Culturale di Ricerche Storiche Pico Cavalieri, nata nel 1999 grazie a Enrico Trevisani (Responsabile Archivio Grande Guerra e Archivi delle fonti orali nell’Archivio Storico Comunale) e a Donato Bragatto (ai tempi impegnato nell’Archivio come obiettore civile), anche se solo nel 2004 diventa ufficialmente Associazione.

La Cavalieri raccoglie e conserva libri, documenti, foto, filmati, diari, indumenti e oggettistica (divise, armi, munizioni ecc.) del periodo in questione, in particolare della Grande Guerra. Realizza, inoltre, opuscoli, volantini, pubblicazioni, e organizza mostre, incontri pubblici ed escursioni storiche.

Ma chi fu Cavalieri? Pico Adeodato Cavalieri nacque a Ferrara il 10 novembre 1873 in una famiglia patriottica. Fu fondatore dei Boy Scouts cittadini, tra i fondatori del gruppo nazionalista locale, studioso di polizia scientifica e attivo nella Protezione civile. Fu però soprattutto un militare: dal 1903 al 1910 partecipa a diverse manovre, e nel 1911 alla guerra in Libia. Fu volontario nella Grande Guerra. Morì per un guasto meccanico su un idrovolante a Sesto Calende il 4 gennaio 1917. Riposa nel cimitero ebraico di Ferrara (la famiglia paterna era ebrea). La sede in c.so Giovecca fu la casa dove Cavalieri visse con la famiglia: nel suo testamento indicò di lasciarla alla cittadinanza. Ora è “Casa della Patria Pico Cavalieri”, sede delle varie associazioni combattentistiche ferraresi (tra cui l’Associazione a lui intitolata e l’ANPI) e dell’AVIS.

Abbiamo incontrato alcuni degli animatori dell’Associazione: Donato Bragatto (Presidente), Giorgio Cavicchi (Vice Presidente), Marco Vaccari e Flavio Rabar (Consiglieri dell’Associazione). Dopo vari cambi di sede (prima nei locali del Tiro a Segno, poi Croce Rossa, Museo Risorgimento e Resistenza), ora l’Associazione è ospitata nei locali della Casa della Patria normalmente occupati dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

«Oggi siamo circa 70 soci – ci spiega Bragatto – soprattutto over 50. Normalmente da maggio a settembre, ogni primo mercoledì del mese facciamo una riunione su temi della Grande Guerra. A novembre, invece, una volta a settimana organizziamo le Serate storiche, con videoconferenze, presentazioni di libri e proiezioni di filmati, e i canti del coro “I 4 della Pico”. Tutti gli incontri sono aperti anche ai non soci». La scelta di intitolare a Cavalieri l’Associazione dipende in particolare dal fatto che, rispetto ad altri “eroi” ferraresi moderni, la sua figura è meno nota, nonostante le imprese realizzate a livello militare e non.

Sul sito internet (http://www.picocavalieri.org) tra l’altro si può trovare l’elenco dei caduti ferraresi nella Grande Guerra, cartoline, foto e documenti storici, oltre al progetto didattico pensato per le scuole, dedicato alla Prima Guerra Mondiale, e curato da Giorgio Cavicchi.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’01 settembre 2016