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La città estense ricorda Balboni: era un pittore professionista

14 Ott
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Giorgio Balboni insieme a Vittorio Sgarbi

La morte del pittore Giorgio Balboni, classe 1943, il cui corpo senza vita è stato ritrovato domenica mattina dai Vigili del fuoco nella sua abitazione in via Cammello, ha lasciato sgomenti amici e artisti. Nonostante negli ultimi anni avesse scelto una vita appartata, ebbe un certo spazio nella pittura contemporanea. Grande amico di Vittorio Sgarbi (fu anche ritrattista della famiglia del noto critico), appassionato di lirica, amico di Luciano Pavarotti (al quale fece anche un ritratto) e di Claudio Villa, fu tra i fondatori del Circolo “Amici del Frescobaldi”. Dopo un breve periodo al Dosso Dossi, si diplomò all’Istituto Venturi di Modena. Tra le sue mostre ricordiamo quella a Palazzo dei Diamanti nel 1978, e alla fine degli anni ’80 al Castello di Ferrara e a quello di Mesola. Nel 2011 viene invitato a esporre al Padiglione Italia per la 54° Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

La critica Laura Rossi lo ricorda come «un autentico maestro che riusciva a coniugare lo stile antico e quello moderno. Ciò che mi affascinava era la sua modestia, la sua umiltà». Paolo Volta, direttore della Galleria del Carbone, ricorda come proprio lì nel 2006 fece la sua ultima personale, con presentazione in catalogo di don Franco Patruno.

Si dichiara «costernato» Gianfranco Goberti, suo amico da una vita, che lo ricorda cone «un tipo solitario e molto ironico». Sentiti anche i ricordi di Gianni Guidi, Sergio Zanni, che ne sottolinea il  «carattere determinato» e di Ivano Fabbri (Fabbriano), suo caro amico.

Lucio Scardino è stato l’ultimo a coinvolgerlo in una esposizione, la collettiva “San Sebastiano ferrarese” esposta lo scorso febbraio nella Sala Mediolanum di via Saraceno.  «Era una persona  intelligente, caustica e amara, ma capace di grande tenerezza» come nel caso della sua allieva, Maria Luisa Onestini. «Ricordo  – prosegue – un incidente che avemmo in macchina mentre una sera nebbiosa seguivamo Vittorio Sgarbi che guidava veloce per accompagnarci nella sua casa di Ro». Infine, Gabriele Turola lo ricorda come «un artista  professionale, distaccato non nel senso di freddo ma di serio».

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 ottobre 2016

Il mondo omaggia l’opera di Ariosto: eventi da Toronto a Copenaghen

14 Ott
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Ritratto dell’Ariosto, Tiziano, 1515

Come sull’ippogrifo, l’Orlando furioso nel 500esimo anniversario vola nel mondo con tanti eventi fino a fine 2016. Ieri all’Accademia Carrara di Bergamo si è tenuto “Ariosto tra parole e immagini” ma gli omaggi spesso varcano sia i confini cittadini sia quelli nazionali. “The Orlando furioso from Print to Digital: Five Centuries of Reading Ariosto” è il nome del convegno che si terrà l’11 e 12 novembre al Centre for Reformation and Renaissance Studies della Victoria University di Toronto in Canada. Tra il 23 e il 27 ottobre a Fortaleza, in Brasile, avrà luogo il convegno “500 Anos de Orlando Furioso: o Renascimento traduzido no Brasil”. L’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen organizza un convegno internazionale il 18 novembre all’Università di Copenaghen.

In Italia, la Società Dante Alighieri di Bergamo presenta il 10 novembre alle 17.30 Beatrice Gelmi, che relazionerà su “Astolfo sulla Luna”; stessa ora, il 18 novembre, Carla Caselli parlerà di “Ariosto e Calvino”. “I voli dell’Ariosto. L’Orlando furioso e le arti” è il nome della mostra visitabile fino al 30 ottobre a Villa d’Este a Tivoli, che celebra l’impatto esercitato dal poema fino a oggi sulle arti figurative.

Fino al 16 ottobre a Palazzo Besta a Teglio (Sondrio) si può visitare la mostra “Ariosto, Erasmo, Ortensio Lando. Cosa leggevano i Besta”, mentre nella Torre di Roncisvalle a Castionetto di Chiuro (SO), “Le donne, i cavallier… in scena!” Sempre a Chiuro, vi è una mostra del progetto “Di incanti e di follia. In Valtellina l’arte contemporanea incontra il Furioso”: a Palazzo Andres, sempre fino al 16, è visitabile “Fumetto e Grafica. I più famosi illustratori italiani interpretano l’Orlando Furioso”.

Eventi anche in Garfagnana: “L’Orlando curioso” è la mostra che inaugura il 23 ottobre a Porcari (LU), a cura della Fondazione Giuseppe Lazzareschi, mentre Antonio Possenti fino al 16 presenta “Altrove e altri luoghi. Occasioni e suggestioni dall’Orlando Furioso” alla Fortezza di Mont’Alfonso (LU).

Infine, dal 2 al 6 novembre le “Gesta dell’Orlando furioso” sarà in scena al Teatro Biondo di Palermo, e “Notte per me luminosa” è l’opera che il 2 e 4 dicembre sarà al Teatro Comunale di Modena.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 ottobre 2016

Da Ferrara a New York sempre in sella all’Ippogrifo

14 Ott

Orlando furioso, cinque giorni di simposio accademico nella Grande Mela. Verranno proiettati anche filmati di Antonio Sturla realizzati tra il 1928 e il ’33

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Illustrazione di Gustav Doré

La fama di Ludovico Ariosto e del suo più celebre capolavoro, l’Orlando furioso, supera di gran lunga gli angusti, seppur poetici, confini ferraresi, per arrivare addirittura oltre Oceano, niente di meno che nella città di New York. A partire da lunedì prossimo, per cinque giorni, la Grande Mela ospiterà infatti un prestigioso convegno internazionale di studi e alcune mostre bibliografiche e iconografiche. L’importante evento è organizzato dalla New York University e dalla City University of New York (CUNY) e si intitola “Ariosto after 500 years”.

Si inizia lunedì 17 quando al Graduate Center di CUNY a partire dalle 16.30 un ampio consesso di ricercatori presenterà le più recenti rivisitazioni e rielaborazioni del poema ariostesco, intervenendo sul destino dell’opera nel ventesimo e ventunesimo secolo. In questa prima parte, intitolata “Ariosto in Modern and Contemporary Perspective”, il prof. Alessandro Giammei, docente presso l’Università di Princeton, proietterà alcuni preziosi film prodotti a Ferrara durante un altro fastosissimo anniversario Ariostesco, quello del 1933: un maestoso dispiego di forze economiche e intellettuali che ha prodotto, tra l’altro, un’importante mostra della pittura ferrarese del rinascimento. I cortometraggi, di finissima qualità fotografica e assoluta rilevanza storica, sono opera di Antonio Sturla, pioniere del cinema italiano e testimone del revival rinascimentale voluto dall’amministrazione balbiana della città tra il 1926 e il 1938. Grazie alla collaborazione degli eredi del cineasta ferrarese, sarà possibile mostrare alla comunità accademica come si festeggiava il mito di Ariosto quasi un secolo fa, e come il profilo culturale e architettonico della città sia rimasto fedele alle sue radici rinascimentali. I documentari di Sturla, sempre per concessione dei figli Piero, Paolo e Francesco, resteranno disponibili agli studiosi americani presso la biblioteca/archivio/cineteca Firestone della Princeton University, che ne ha finanziato la digitalizzazione e il trasporto transoceanico. La famiglia Sturla, oltre ai documentari “Ferrara epica e cortese” (1928) e “Este viva” (1933), ha inviato anche altri tre documentari: “Storia dell’Università di Ferrara”, “Ferrara prima città moderna” e “Vacanze a Ferrara”, realizzati da Paolo Sturla Avogadri insieme al regista Fabio Medini nei primi anni ’60, quale inquadramento culturale-architettonico-urbanistico della città di Ferrara.

Proseguendo, il pomeriggio di martedì 19, presso l’istituto italiano di cultura di New York, i maggiori traduttori di Ariosto in inglese si incontreranno per discutere la lingua del poema e le sfide della sua trasposizione, per la sezione del convegno denominata “Language and Translation of Orlando Furioso”. Poco prima, alle 13.30 verrà inaugurata l’esposizione di copie dell’Orlando furioso, tra cui una ritrovata dell’edizione del 1516, mostra visitabile fino al prossimo 28 ottobre. Inoltre, lo stesso giorno, alle ore 19, avrà luogo “The Cavalieri Copy of the 1516 Orlando Furioso”. A seguire, tra il 20 e il 21 ottobre, presso il Graduate Center di CUNY e la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, alcuni tra i maggiori studiosi di rinascimento italiano discuteranno l’eredità di Ariosto nelle arti, nella musica, e nella letteratura successiva. Tra i relatori sarà presente anche Lina Bolzoni, professoressa della Scuola Normale Superiore di Pisa, che presiede il comitato internazionale del centenario ariostesco e ha recentemente pubblicato per l’istituto dell’enciclopedia italiana un corposo volume di studi sulle molte rappresentazioni nate dal Furioso. Dal 17 al 19 ottobre, sempre al Graduate Center, sarà possibile visitare la mostra dal titolo “Le donne, i cavalier, le arme, gli amori. Orlando Furioso Through its Images “, a cura della stessa Bolzoni.

Per maggiori informazioni e per leggere il programma completo, è possibile visitare il sito internet ufficiale del convegno all’indirizzo https://symposiumariostoafter500years.wordpress.com.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 ottobre 2016