Tag Archives: Daniele Civolani

Don Milani al centro di un incontro su obbedienza e virtù

12 Feb

Don_lorenzo_milani_3Per il ciclo di incontri  “Viaggio nella comunità dei saperi” oggi alle 17 nella Biblioteca Comunale Ariostea (in Via Scienze, 17 a Ferrara) vi sarà l’incontro “Don Milani. L’obbedienza e la virtù” tenuto da Daniele Civolani (Presidente Anpi Ferrara) e introdotto da Fiorenzo Baratelli.

Don Lorenzo Milani (1923-1967) nel ‘54 viene mandato a Barbiana, piccola frazione nel Mugello, dove inizia il primo tentativo di scuola a tempo pieno, espressamente rivolto alle classi popolari. Don Milani è stato una delle personalità più significative del dopoguerra e la sua vita rappresenta ancora oggi una grande testimonianza nella scelta di essere dalla parte degli ultimi. Nel libro “Lettera ad una professoressa” rivoluzionerà il ruolo dell’educatore. L’incontro è a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 febbraio 2015

A Portomaggiore inaugura la mostra dell’ANPI

23 Apr

ResistenzaOggi in Comune a Portomaggiore inaugura la mostra “Deportati politici ferraresi nei campi di sterminio nazisti”, curata da Davide Guarnieri con l’ANPI locale e il Centro per la Memoria e il patrocinio di ANPI, ANDED, Archivio di Stato e molti Comuni della Provincia. Nei pannelli vi sono anche i deportati portuensi nei campi di sterminio. Questo il programma della giornata: ore 10, inaugurazione mostra, ore 10.30, premiazione degli elaborati del concorso ANPI “Non c’è futuro senza Memoria” per i tre plessi scolastici: Primaria M. Montessori, Secondaria di I Grado A.Cavallari e Secondaria di II Grado Falcone e Borsellino. Interverranno Nicola Minarelli, Sindaco di Portomaggiore,  l’Assessore Giovanni Tavassi, l’ex-Sindaco e partigiano di Marzabotto, Umberto Conti, il Presidente ANPI Ferrara Daniele Civolani e Davide Guarnieri, archivista di stato e storico.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 23 aprile 2014

Oggi in Castello l’ANPI presenta “Bisognava farlo”

18 Apr

66fdb04d7f6a13dc42d656f5f2894a87fdb36Oggi alle 17.30 si svolgerà il terzo dei quattro incontri del Festival della letteratura resistente, a cura dell’ANPI provinciale. Nella Sala Alfonso I d’Este del Castello Estense ci sarà la presentazione del libro “Bisognava farlo. Il salvataggio degli ebrei internati a Finale Emilia”, di Maria Pia Balboni, la quale dialogherà con Daniele Civolani, presidente ANPI Ferrara. Maria Pia Balboni è una studiosa di storia locale della Bassa modenese che ha incentrato le proprie ricerche sulla comunità ebraica di Finale Emilia. Il volume ripercorre le vicende relative al salvataggio degli ebrei stranieri che, trovandosi in Italia al momento della promulgazione delle leggi razziali e successivamente dello scoppio delle ostilità, furono dapprima internati e, dopo l’armistizio, perseguitati dalle autorità della RSI e dalla polizia nazista. La grande storia si intreccia con la piccola storia della provincia di Modena quando, nel corso del 1941-‘42, giungono a Finale Emilia una decina di famiglie sfuggite al genocidio nazista. Qui fanno conoscenza con Don Benedetto Richeldi, che avrà un ruolo fondamentale nelle loro vite future, come anche nella storia della Resistenza nella Bassa modenese.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 aprile 2014

Le iniziative dell’ANPI per il 69° della Liberazione

12 Apr

ResistenzaSono molte le iniziative che l’ANPI di Ferrara organizza questo mese, in vista del 25 aprile, 69° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Tra i prossimi appuntamenti, oggi alle 17.30 nella Sala Alfonso I d’Este del Castello Estense vi sarà la presentazione del libro, uscito l’anno scorso, “Come la foresta ama il fiume. Storia di una resistenza” di Anna Laura Biagini, mentre domani alle ore 10 alla Scuola media di Corporeno verrà presentato il libro “Darinka, una staffetta partigiana”, scritto da Darinka Jojic insieme a Daniele Civolani, presidente provinciale ANPI Ferrara.

Andrea Musacci

La Resistenza tra memoria e attualità

9 Apr

ResistenzaUn’occasione – in vista del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo – per riflettere sul significato del termine “resistenza” ai giorni nostri. Oggi alle 17, nell’aula 3 della Facoltà di Giurisprudenza in C.so Ercole I° d’Este, 37 vi sarà l’incontro “Segnali dal territorio. Ferrara e la Resistenza – Memoria, cultura e attualità”. Introdurranno Daniele Branca, coordinatore di RUA–UDU e Jacopo Ferrara di Akademy. Seguiranno gli interventi di Antonella Guarnieri del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara e di Daniele Civolani, Presidente provinciale ANPI Ferrara.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 09 aprile 2014

La storia di Darinka, donna e partigiana

30 Gen

DarinkaIn queste giornate di ricordo di quel 27 gennaio 1945, giorno della liberazione da parte sovietica del campo di Auschwitz, ci si è interrogati su come rinnovare la memoria della Shoah. Per Darinka Joijc, partigiana jugoslava, oggi come in quegli anni è “obbligatorio organizzarsi”, per combattere. All’interno della rassegna “Passaggi partigiani” e in occasione della Giornata della Memoria, lunedì alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea è stato presentato il libro “Darinka, una staffetta partigiana”. Il saggio è stato curato dalla stessa Darinka Joijc e da Daniele Civolani, presidente provinciale dell’ANPI, presente all’incontro insieme ad Antonella Guarnieri, responsabile Comunicazione e Didattica del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Darinka, scomparsa nel 2012, è stata una staffetta partigiana, dalmata di nascita e ferrarese di adozione grazie al matrimonio con Mario Guzzinati. Grazie anche al reading musicato della Piccola Compagnia Giuoco del Pallone, formata da Alessia Passarelli e Giovanni Tufano, durante l’incontro si è ripercorso la vita di Darinka e le vicende di quegli anni, dal ’41 al ’45, anni della Resistenza jugoslava alla quale la Joijc partecipò attivamente, prima come staffetta, poi come partigiana e infermiera. Una donna “orgogliosa del proprio passato”, piena tanto di pietà quanto di aggresssività, che mai è riuscita a perdonare quei carnefici che ha visto in azione. La tragedia e l’orrore, comunque, in Darinka erano sempre accompagnate dall’amore, dal rispetto della dignità dell’altro e da una combattività che l’ha portata, dopo la guerra, a continuare a lottare col PCI, l’UDI e l’ANPI.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 30 gennaio 2014

(nella foto: Giovanni Tufano e Alessia Passarelli)

Oggi a Poggio libro e reading per ricordare Darinka Joijc

15 Gen

Stasera, con inizio alle 20:30, alla Biblioteca Comunale di Poggio Renatico in via Don Minzoni, 1 vi sarà la presentazione del libro “Darinka, una staffetta partigiana”, della stessa Darinka Joijc e di Daniele Civolani, presidente dell’ANPI provinciale di Ferrara, organizzatore dell’evento. Durante la serata, nella quale oltre a Civolani interverrà anche Antonella Guarnieri, vi sarà anche un reading musicato “Passaggi Partigiani” di Alessia Passarelli e Giovanni Tufano della Piccola Compagnia “Giuoco del Pallone” di Ferrara.

Darinka Joijc Guzzinati, storica staffetta partigiana, è morta a 87 anni nel dicembre del ‘2012.  Dopo aver vissuto gli anni della Resistenza in Jugoslavia, nell’immediato dopo guerra decise di approdare in Italia insieme a Marco Guzzinati, un giovane soldato ferrarese che in futuro divenne suo marito.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 15 gennaio 2014

Le storie dei comunisti ferraresi alla Biblioteca Ariostea

4 Apr

vite schedate

(nella foto, da sx: Luca Alessandrini, Daniele Civolani, Delfina Tromboni, Eugenio Squarcia, Giacomo Marighelli, Anja Rossi)

“Vite schedate. Comunisti a Ferrara durante il fascismo” è un dizionario biografico curato da Delfina Tromboni e Dante Giordano che ripercorre le storie dei comunisti ferraresi schedati dalla polizia fascista. Il volume è stato presentato ieri pomeriggio alla Biblioteca Ariostea. L’incontro è stato aperto dalla lettura – da parte di Anja Rossi, Eugenio Squarcia e Giacomo Marighelli – di alcune lettere di comunisti ferraresi incarcerati, inviate alle famiglie. “Non so quale sia la mia sorte”, “Non desidero che ritornare presto”, sono alcune citazioni tratte dalle missive lette, di Gino Bovi e Otello Putinati. E’ proprio quest’ultimo a scrivere una frase emblematica del terrore di quegli anni: “Da un giorno all’altro ti prendono e ti portano via, senza che tu abbia il tempo di parlare”. Luca Alessandrini, direttore dell’Istituto di Storia Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione “Ferruccio Parri”, ha chiarito come “per il fascismo la violenza non fosse uno strumento, ma un fine, la sua parte strutturale”, e come il fascismo e il nazismo fossero, a differenza del comunismo, per loro natura totalitari”. Il libro ha il merito di restituirci un’idea di comunismo come “unica via possibile di protesta sociale” e come “ridefinizione del rapporto tra le masse e l’attesa positiva del futuro”. Delfina Tromboni, direttrice del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, ha ripreso una definizione di Daniele Civolani, presidente provinciale ANPI, secondo il quale le donne sono state “la logistica, il perno della Resistenza al fascismo”. La Tromboni ha evidenziato l’apporto delle donne in ruoli delicati perché “meno sospettabili”, per la fuga forzata di molti uomini, ma soprattutto perché più “attente alla cura dell’organizzazione di gruppi di persone diverse”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 4 aprile 2013

Aperta la mostra di Davide Guarnieri coi libri sulla Shoah

28 Gen

davide guarnieri

Daniele Civolani, presidente dell’Anpi provinciale, ieri mattina al Museo del Risorgimento e della Resistenza ha introdotto la mostra “I triangoli e le stelle. Momenti di memoria”, portando i saluti dell’associazione e ricordando il valore fondamentale di eventi come questo. Davide Guarnieri, curatore dell’esposizione, ha ricordato come i testimoni indiretti stiano pian piano scomparendo, «Dunque – dice – non c’è modo migliore per perpetrare la memoria che farlo con iniziative di questo tipo, in particolare se rivolte ai bambini e ai giovani». Anche a questo si riferisce la legge n. 211 del 2000, che istituisce il Giorno della Memoria in ricordo non solo della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, ma di tutti coloro, italiani e non, che hanno subìto deportazione, prigionia e morte ad opera dei nazisti e dei fascisti. L’esposizione comprende, infatti, oltre a quattro vetrine con vari libri sul tema, nove pannelli, cinque dei quali dedicati alle diverse categorie: deportati politici, internati militari italiani, lavoratori coatti, gay, lesbiche e Testimoni di Geova.

libri esposti mostra shoah

Gli altri quattro sono invece dedicati rispettivamente a una breve introduzione del curatore, alla persecuzione ebraica in Germania e in Italia, e al “Sistema Hollerith”. Quest’ultimo fu l’ideatore di un brevetto per l’elaborazione di dati attraverso schede perforate lette da grosse macchine, antenati degli attuali computer. Questa schedatura riguardava dati personali (specie sulla qualifica lavorativa) di ebrei e non ebrei, e coinvolse anche diverse filiali dell’Ibm in Germania e nei territori annessi (tra cui l’Italia). Per finire, ha portato i suoi saluti al curatore ed ai presenti anche il ferrarese Franco Schönheit, deportato a 17 anni nel campo di Buchenwald insieme al padre Carlo. La madre, Gina Finzi, fu invece deportata a Ravensbruck. Fortunatamente tutti e tre sopravvissero. Una storia a “lieto fine” per ricordarsi di tutti quelli che non sono mai tornati.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 27 gennaio 2013