[Qui le mie foto della mostra sul sito de la Nuova Ferrara]

Teresa Margolles, Pesquisas (part.), 2016
Il sangue della vita, il sangue della morte. La bocca impossibilitata a parlare, a urlare. La terra vergine, l’asfalto sporco, e poi il fuoco, le uova, l’odore e il suono del silenzio, dell’omertà e dell’eterno dolore.
Una grande esposizione dove regna il silenzio di una terra sterminata e sterile, dove l’essere umano, con la propria essenziale corruzione, con la propria connaturata violenza, domina incontrastato, senza alcun timore di Dio.
Silencio Vivo. Artiste dall’America Latina è la mini-collettiva inaugurata sabato nel Padiglione d’Arte Contemporanea riaperto per l’occasione su c.so Porta Mare, dietro Palazzo Massari. La mostra, curata da Lola Bonora e Silvia Cirelli e organizzata da UDI Ferrara e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, è anche il ritorno della Biennale Donna, per la sua XVI edizione, dopo la pausa imposta, nel 2014, dal terremoto.
Quattro artiste sud americane – Ana Mendieta (Cuba), Anna Maria Maiolino (Brasile), Teresa Margolles (Messico) e Amalia Pica (Argentina) – lanciano un grido al Cielo e a ogni uomo, sul troppo sangue femminile innocente versato nelle loro terre martoriate.
Ana Mendieta (L’Avana, Cuba, 1948 – New York, USA, 1985):
- Untitled (Volcano Series #2, 1979-1999): la terra madre, generatrice di vita e di morte, con la sua forma al tempo stesso vaginale e tombale.
- Anima, Silueta de Cohetes (Firework Piece, 1976): l’anima che brucia fino a esaurirsi.
- Untitled (Body Tracks, 1974-2012): le mani sporche di sangue, la violenza consumata.
- Moffitt Building Piece (1973): una chiazza di sangue davanti a un uscio, l’indifferenza dei passanti. L’opera si ispira alla tragica morte della studentessa Sarah Ann Ottens, compagna della Mendieta all’università, morta in seguito a un violentissimo stupro.
Anna Maria Maiolino (Scalea, Italia, 1942):
- Entrevidas (Between Lives, 1981-2010): le uova, una tensione continua, la fragilità essenziale dell’uomo, non solo in rapporto al Potere.
- E’ o que Sobra (What Is Left, 1974-2010).
- In-Out (Antropofagia, 1973-2000): bocche impossibilitate a parlare.
- Untitled (2014-2015), tre sculture e un’installazione.
Teresa Margolles (Culiacan, Messico, 1963):
- Pesquisas (Investigations, 2016): i tanti volti di giovani scomparse.
- Aire (Air, 2003): l’odore della morte.
- Installazione: con un telo stato assorbito il sangue del corpo di una donna assassinata, e poi questo telo è stato mondato nelle acque di Ferrara.
- Sonidos de la muerte (Sounds of Death, 2008): registrazione dei suoni del silenzio, dell’indifferenza verso la violenza subita da molte donne.
Amalia Pica (Neuquén, Argentina, 1978):
- On Education (2008): menzogna e verità.
- Palliative for Chronic Listeners #1 (2012): chiusi all’ascolto, chiusi all’altro.
- Switchboard (2011-2012).
- The Wireless Way in Low Visibility (Recreation of the First System for non Cable Transmission, as seen on TV, 2013).
Andrea Musacci

Anna Maria Maiolino, Entrevidas, 1981-2010
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