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“Gelosia” di Giacomo Brini da oggi alla Porta degli Angeli

10 Apr

Gelosia BriniNuova provocatoria mostra alla Porta degli Angeli in via Rampari di Belfiore, 1 a Ferrara. Un interessante progetto fotografico di Giacomo Brini, dal nome “Gelosia” – che di sicuro farà riflettere e discutere – inaugura oggi alle 18.30 nella storica sede gestita da Evart.

Brini, fotografo professionista e architetto classe ’77, vive e lavora a Ferrara.  L’interesse per l’architettura lo porta a un’attenzione per la composizione fotografica che tiene in considerazione la relazione spazio/oggetto. Il ritratto è lo strumento che usa per evidenziare una relazione tra fotografo-soggetto e ritratto-spazio.

Giocando sul duplice significato di “gelosìa”, inteso come “stato emotivo di dubbio e di tormentosa ansia” e come tipo di persiana, l’artista ha coinvolto trentasei persone, differenti per genere, età e provenienza, che hanno scelto di farsi ritrarre nude, facendo emergere la gelosia “emotiva” attraverso quella architettonica, data da un elemento filtrante posto tra il soggetto e l’obiettivo, e quindi tra il primo e lo “spettatore”.

L’esposizione sarà visitabile fino al 3 maggio. Per info e prenotazioni chiamare il 320-0152974, mail a info@giacomobrini.it o visitare http://www.giacomobrini.it.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 10 aprile 2015

Rolfini e Marinelli in concerto per Braxton

10 Apr

220px-Anthony_braxton_5268134wDomani sera alle 21 nella Sala della Musica in via Boccaleone, 19 a Ferrara si terrà il secondo dei quattro concerti organizzati dall’Associazione culturale Olimpia Morata di Ferrara, a cura del socio Mauro Rolfini e il “Cercandoilcaso Group”. Dopo l’esordio il 28 marzo col duo composto da Adriano Brunelli e lo stesso Rolfini con “To be Ornette Coleman”, oggi quest’ultimo duetta con Andrea Marinelli nel DUO GTR ed elettronica improptu in “Ballet  for Anthony Braxton”.

Anthony Braxton, classe ’45, è un musicista jazz ma anche compositore per orchestra e opere. Oltre a suonare il pianoforte, utilizza l’intera gamma dei sassofoni e dei clarinetti, oltre al flauto e a vari strumenti a percussione. Musicalmente è stato influenzato da Warne Marsh, John Coltrane, Eric Dolphy e da Paul Desmond, ma anche da compositori contemporanei come Karlheinz Stockhausen, John Cage e Arnold Schoenberg.

Gli altri due appuntamenti sono in programma il 9 maggio con il Sextet composto da Schiaffini, Bolognesi, Rolfini, Prati, Sferruzza e Natalie Peters come voce in un live concert di musica improvvisata, e il 5 settembre con “To be Thelonious Monk quartet” composto da  Sferruzza, Rolfini, Brunelli e Scippa.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 10 aprile 2015