Lo scorso 4 aprile nel Salone d’onore del Palazzo Municipale di Ferrara è stata inaugurata la mostra “Nulla è per caso. Vita di Laura Vincenzi, serva di Dio (1963-1987)”, alla presenza dell’Arcivescovo e del Sindaco. La sera S. Messa a Tresigallo
La “casa dei ferraresi” fino a venerdì 12 aprile ospita la mostra dedicata alla vita e alla profonda esperienza di fede di Laura Vincenzi. Nel pomeriggio di giovedì 4 aprile nel Salone d’onore del Palazzo Municipale di Ferrara è stata inaugurata l’esposizione intitolata “Nulla è per caso. Vita di Laura Vincenzi, serva di Dio (1963-1987)”, realizzata da Laura Magni con la collaborazione di Giuliano Laurenti, entrambi impegnati nell’Ufficio Comunicazioni Sociali della nostra diocesi, e col fondamentale coinvolgimento dei genitori e degli amici di Laura oltre che dell’Azione Cattolica di Ferrara-Comacchio, che da anni, insieme all’associazione ”Amici di Laura”, promuove il cammino per il riconoscimento canonico della sua santità. Chiara Ferraresi, Presidente dell’AC diocesana, nel suo saluto introduttivo ha sottolineato come “i valori coi quali Laura ha vissuto la propria vita – la semplicità, l’apertura all’altro, l’amicizia, il senso di responsabilità, un grande coraggio, il riuscire a trasformare la sofferenza in un’esperienza positiva per lei e per gli altri – siano un bene di tutti, valori da mettere in comune”. “Con Laura ho condiviso molti dei luoghi di appartenenza ecclesiale”, sono state le parol del Sindaco Tiziano Tagliani, che ha posto l’accento sul fatto che “questo spazio civico è aperto a diversi tipi di esperienza: il vero civismo infatti è quello che porta qui esperienze autentiche, di vita vera, e quella di Laura è una testimonianza vera, anche civile, perché il senso della sua sofferenza è dimostrazione di coraggio e di coerenza. “Alcuni giorni fa – è stato invece il richiamo dell’Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego – abbiamo ricordato Bruno Paparella e Vittorio Bachelet, riflettendo anche sul tema della ’scelta religiosa’, che porta dentro la città, non fuori e quello di Laura è stato un modo di vivere la città, nel senso di partecipazione, impegno, valorizzazione di ciò che è importante”. Mons. Perego ha quindi richiamato la coincidenza con la pubblicazione, negli stessi giorni, dell’Esortazione di Papa Francesco, “Christus vivit” e come questa mostra sia ancora più importante in quanto proposta nel periodo che prepara alla Pasqua. A seguire, Chiara Ferraresi ha letto un messaggio inviato da mons. Andrea Turazzi, Vescovo di San Marino-Montefeltro e dal 1974 al 1984 assistente nella nostra Diocesi e regione di Azione Cattolica Ragazzi. “Sarò presente in preghiera e un piena unità”, ha scritto, “la santità di Laura Vincenzi è messa sul candelabro per illuminare”, ricordandoci come “la chiamata alla santità è meta di popolo”, non individuale, e come “la santità è la prima missione”. “L’opposto del peccato – ha concluso – non è la virtù ma la fede: Laura ci ha detto davvero che tutto è grazia”. L’evento inaugurale è dunque proseguito con una breve visita alla mostra guidata da Miriam Turrini. Gli 11 pannelli allestiti sono su sfondo bianco, come fogli sui quali Laura ha scritto la propria vita, mentre l’altro colore dominante è l’azzurro, il colore della trascendenza. Tante le fotografie di Laura nelle varie fasi della sua vita, quasi mai da sola ma sempre in compagnia di amici e famigliari. La Turrini ha posto l’accento sulla “sua coscienza di essere sempre neonata nella fede e di dover quindi fare un lungo cammino, nella convinzione che tutto è dono e grazia”. Frequente ricorre nelle sue lettere la riflessione su “come coniugare una vita da vivere con passione e intensità, e al tempo stesso col giusto distacco”. Un’esistenza breve, la sua, ma nella quale centrale è stato il rapporto con l’Eterno, da lei stessa definito come “la realtà vera e propria a cui tutti siamo chiamati”. Un’immagine, infine, vogliamo richiamare: quella della preghiera da lei scritta e indirizzata all’allora Arcivescovo mons. Luigi Maverna, fatta stampare – con, sul retro, un ramo d’ulivo – e distribuita il giorno delle esequie, e letta dallo stesso Maverna nell’omelia. La mostra è visitabile con il seguente orario: dal lunedì al venerdì ore 9-18. Ogni giorno dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18 sarà possibile la visita guidata. La sera del 4 aprile nella chiesa di Tresigallo è stata celebrata una S. Messa in memoria di Laura Vincenzi, di Riccardo Tagliati e dei giovani di Tresigallo tornati alla Casa del Padre.
Andrea Musacci
Pubblicato su “la Voce di Ferrara-Comacchio” del 12 aprile 2019
(foto Francesca Brancaleoni)
L’amarezza nel vedere “una comunità in diaspora, disgregata, divisa, ferma ai ricordi e alle memorie”, le difficoltà legate al sacramento della penitenza, ma al tempo stesso il fatto che “la parte di comunità che ha retto meglio” l’inaccessibilità della chiesa “è stata quella degli adolescenti e dei giovani”, e che tante attività e cammini di fede sono proseguiti. Abbiamo incontrato il parroco don Luigi Spada per fare il punto della situazione sulla parrocchia affidatagli tre anni fa.
Uno stile di vita improntato all’ascolto e alla relazione, che segua le vie della piccolezza e della povertà: sono questi i contorni delineati dal nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego nella sua lunga e articolata relazione tenuta in occasione della seconda Giornata del laicato dell’anno pastorale in corso. Un momento che ha rappresentato uno snodo importante della riflessione, ma che al tempo stesso è voluto essere un momento di confronto fondato sulla concretezza, sulla condivisione di esperienze reali, di percorsi di vita laicali premessa per nuovi e arditi orizzonti, per proposte da attuare a partire dal prossimo anno pastorale. Non a caso, un’altra parola fondamentale del percorso dei laici di Ferrara-Comacchio è “sperimentazione”, quindi qualcosa fatto tanto di ricerca quanto di verifica sul campo. Il pomeriggio di sabato 9 febbraio è stata la Città del Ragazzo di Ferrara a ospitare, dopo l’appuntamento del 29 settembre scorso, circa 150 persone, le quali, dopo la riflessione del Vescovo, si sono suddivise in una ventina di gruppi per discutere e confrontarsi sull’ascolto del mondo, della Parola, e su nuove esperienze ecclesiali da immaginare. “Passione e bellezza. Testimoni di un cammino comune” è stato il tema scelto, sul quale ha impostato il proprio intervento mons. Perego, dopo la presentazione di don Paolo Valenti.
Non un momento isolato o eccezionale, ma una tappa di un percorso che la nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio intende portare avanti. Il pomeriggio di sabato 9 febbraio sarà la Città del Ragazzo di Ferrara a ospitare la seconda Giornata del laicato diocesana dell’anno pastorale in corso (la prima si è svolta lo scorso 29 settembre). “Passione e bellezza. Testimoni di un cammino comune” è il tema scelto per il momento di approfondimento aperto a tutti, con un intervento del nostro Arcivescovo e a seguire i lavori di gruppo sulle differenti declinazioni della traccia proposta.



Infine, l’Arcivescovo, incalzato anche dalle domande di Paolucci, ha riflettuto sul tema dell’immigrazione in Italia da Paesi con forte tradizione cattolica, o, al contrario, da zone del mondo dove la libertà religiosa è un miraggio. Sono circa 3mila i sacerdoti stranieri presenti nella nostra penisola, e circa un migliaio i catecumeni, perlopiù non cittadini italiani. «La speranza – ha spiegato Mons. Perego – è che per molti immigrati che vivono nel nostro Paese il fatto di sperimentare una situazione di rispetto della libertà religiosa possa avere ricadute positive nei loro luoghi d’origine».
«Come e con Maria». La Madre di Dio, «la prima risorta», ci permette di contemplare quella «famigliarità con Dio che è il destino di ogni persona che crede in Gesù Cristo». In occasione della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, l’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio S. E. Mons. Gian Carlo Perego ha celebrato la Santa Messa nella Cattedrale di Ferrara alle ore 10.30 di martedì 15 agosto. Il dogma dell’Assunzione è stato proclamato da papa Pio XII il 1° novembre 1950, Anno Santo, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus.
«L’educatore deve accompagnare il giovane, prenderlo per mano insegnandogli il rispetto, l’accoglienza e l’uso critico della ragione». Il nostro Arcivescovo Mons. Gian Carlo Perego ieri, domenica 13 agosto, durante l’omelia della Santa Messa concelebrata nella Concattedrale di Comacchio ha colto l’occasione della festività di San Cassiano di Imola (240-304 ca.), patrono della città, per riflettere sull’importanza della missione pedagogica che spetta ad ogni adulto.