Archivio | 07:22

Fino al 18 ottobre da Rrose Selavy l’esposizione fotografica di Marco Zanotti

4 Ott

mostra a rrose“This land of marks. La città fantastica: Ferrara” è il nome della mostra personale che ha inaugurato ieri nella sede dell’Associazione artistico-culturale Rrose Selavy, in via Ripagrande, 46. Visitabile fino a domenica 18 ottobre, l’esposizione fotografica di Marco Zanotti è una ricerca sul luogo come memoria storica ed espressione culturale, di cui sono portatori i landmarks, le componenti dell’ambiente cittadino che se ne fanno simbolo, riferimento, patrimonio, risorsa. È, quindi, una visione della città come disseminata di segni (marks, appunto), come se il modo di immaginare la propria vita fosse tatuato sulla sua superficie. L’evento artistico rientra nel ricco programma del Festival Internazionale, che si conclude oggi. Infine, a settembre nella sede di Rrose Selavy sono ripresi i corsi di origami, di disegno per i più piccoli e di approccio all’arte contemporanea. Per informazioni visitare la pagina Facebook “Associazione Rrose Selavy”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 ottobre 2015

Nello show room “Mazzacurati Fine Art” l’action painter Yasuo Sumi

4 Ott

mazzacurati fine artDa ieri nello show-room “Roberto Mazzacurati Fine Art”, inaugurato lo scorso giugno in C.so Martiri della Libertà, 75 a Ferrara, è visitabile “Yasuo Sumi. Full Immersion”, in parete fino al prossimo 31 ottobre.

Yasuo Sumi (1925) è uno degli action painters del movimento d’avanguardia Gutai, fondato nel 1954 ad Osaka da Jiro Yoschihara. Dopo essere entrato nel Gutai nel 1955, ed aver partecipato a tutte le mostre del movimento, e, in seguito, nell’Art Club diretto da Taro Okamoto, Sumi è oggi membro del Gruppo AU, alle cui esposizioni partecipa immancabilmente.

È stato invitato ad esporre nei maggiori istituti, gallerie e musei giapponesi e internazionali, e ha inoltre partecipato alla 45° Biennale di Venezia, “Strada verso l’Oriente”, con il contributo Japan Foundation e del governo italiano.

Collezionista, curatore e gallerista, Mazzacurati da tre mesi tenta questa nuova esperienza artistica, per dare nuova linfa al circuito artistico ferrarese.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 ottobre 2015

La storia di alcuni designer raccontata in via Poledrelli

4 Ott

Spazio Grisù“Grisù incontra il design” è il nome dell’evento in programma oggi alle 19, in conclusione di Internazionale, allo Spazio Grisù di Via Poledrelli, 21 a Ferrara. Il progetto prevede una serie di aperitivi-cene a pagamento, riservate a un massimo di 30 commensali, durante le quali alcuni designer, accuratamente selezionati dopo una serie di visite di studio ai loro laboratori, racconteranno la propria storia e quella delle loro creazioni.

Nel corso della serata, organizzata da Maria Livia Brunelli, Emanuela Agnoli e Francesca Occhi, ciascun designer avrà modo di fare una breve presentazione, sul modello dello “story-telling”, del proprio lavoro e una piccola esposizione con vendita diretta. I designer selezionati per questa prima serata sono: Altrosguardo, Federica Felisatti, les libellules, Montiblu, Mr Nico, Elena Massari, Rudy Davi.

La cena stessa sarà una intrigante “cena creativa” ideata, creata e servita dallo chef Massimiliano De Giovanni.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 ottobre 2015

La Triennale di Arti Visive organizzata da Nadia Celi

4 Ott
Il taglio del nastro

Il taglio del nastro

È partita ieri pomeriggio alle 18 la 1° Triennale di Arti Visive di Ferrara organizzata da Nadia Celi e dalla sua Galleria Artè Primaluce (con sede in via Ripagrande, 84 a Ferrara). Tanti gli artisti che hanno inviato le proprie opere (di pittura, fotografia o scultura), esposte fino al 17 ottobre nella bellissima cornice di Palazzo Scroffa in via Terranuova, 25.

Ieri si è svolta la presentazione della manifestazione, alla quale sono seguiti gli interventi di autorità cittadine, di rappresentanti del Lions Club Ferrara Estense, e la presentazione delle opere in concorso. A seguire, si è svolta una cena di gala. Sabato 17 ottobre alle ore 17 vi sarà la serata conclusiva con la consegna dei premi ai vincitori, tra i quali una sezione dedicata ai giovani sotto i 24 anni.

L’evento della Triennale rappresenta anche il primo compleanno per la Galleria, diretta da Nadia Celi, con all’attivo già numerose mostre personali e collaborazioni artistiche.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 ottobre 2015

Armeni, il genocidio dimenticato

4 Ott

Tabù rimosso a lungo in Turchia, ora nasce una nuova coscienza

Da sinistra, Cengiz Aktar, Antonia Arslan, Bernard Guetta e Andrea Pipino

Da sinistra, Cengiz Aktar, Antonia Arslan, Bernard Guetta e Andrea Pipino

Un genocidio che ha tentato di distruggere una cultura millenaria, un crimine per troppi decenni rimosso. Il terribile biennio 1915-’16 nel quale circa 1,5 milioni di armeni morirono per mano dei famigerati “Giovani Turchi”, è stato al centro dell’incontro “Una ferita ancora aperta”, svoltosi ieri mattina nella Sala 1 del Cinema Apollo di Ferrara.

Andrea Pipino di Internazionale ha introdotto spiegando come la Turchia «non abbia del tutto ancora fatto i conti con quella tragedia». Prima ha negato, poi “incolpato” le stesse vittime di aver provocato il genocidio, grazie al quale la componente armena «è quasi interamente scomparsa, e la cui memoria collettiva è stata quasi del tutto eliminata».

Antonia Arslan, scrittrice armena nota soprattutto per “La masseria delle allodole”, ha posto l’attenzione sull’uso, spesso fuori luogo, del termine “genocidio”, coniato nel ‘44 dall’ebreo polacco Raphael Lemkin in riferimento al nazismo. Davanti alla «distruzione non solo fisica ma anche di una cultura millenaria», ha proseguito la Arslan, «non servono discorsi astratti, ma ricordare e denunciare eventuali nuovi casi».

È quindi intervenuto Cengiz Aktar, scrittore e politologo turco, il quale ha messo in evidenza come «negli ultimi anni la società turca abbia rimesso in discussione questo tabù del genocidio, che è alla base del moderno stato». Spesso sono giovani, musulmani, accademici ed editori a riaprire il dibattito: «il revisionismo ufficiale fatica ormai a stare in piedi».

Sta rinascendo, insomma, «una fierezza armena, un ritorno alle radici» che, ha aggiunto Bernard Guetta, di France Inter, può aiutare la Turchia a comprendere che «per salvaguardare la propria unità nazionale deve riconoscere la molteplicità delle radici e delle identità».

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 ottobre 2015