Tag Archives: Paolo Volta

Due nuove mostre a Ferrara: le collettive di Artè, le opere di Kersten al Carbone

20 Feb

Ricco il programma per gli amanti dell’arte a partire da questo fine settimana.

Carbone

Un’opera di Kersten

Oggi, alle 16.30, alla Galleria Artè Primaluce, con sede a Palazzo Scroffa in via Terranuova, 25, inaugurano due collettive. La prima, pittorica, “Un segno di vitalità”, comprende opere di Anita Tosi, Marcello Caporale, Franco Menini, Roberto Russo, Giuseppe Portulano, Raffaele Marturano, Andrea Arminio e Gabriella Teresi. La seconda, invece, è una collettiva fotografica con opere di Alberto Schiavo, Marco Caselli e Andrea Scurria.
Entrambe le esposizioni sono visitabili fino al 12 marzo.
Si intitola, invece, “Spielfeld – Campo”, la personale di Joachim Kersten, che rinnova il sodalizio artistico tra Ferrara e Norimberga. La mostra di pittura, a cura di Cristoph Gerling, inaugura oggi alle 18 alla Galleria del Carbone in via del Carbone, 18/a. Sarà possibile visitarla dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 20, sabato e festivi dalle 11 alle 12.30 e dalle 17 alle 20, chiusura il lunedì e il martedì.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 20 febbraio 2016

Immagine

Gli evanescenti istanti della vita nelle foto di Paolo Farina

5 Feb

Le immagini dell’esposizione del fotografo Paolo Farina, visitabile alla Galleria del Carbone di Ferrara (via del Carbone, 18/a) fino al prossimo 14 febbraio.

Andrea Musacci

[Qui il link al mio articolo]

Al Carbone le foto frammentate di Farina

5 Feb

12654620_1269075623109709_8904500346937729522_n[Qui la mia galleria fotografica della mostra]

Fotografie che deludono chi si aspetta di vedere rappresentata la realtà nelle sue forme consuete e famigliari, immagini falsamente pittoriche che spiazzano nella loro imitazione dell’acquarello.

È straniante e interrogante il progetto artistico che Paolo Farina ha inaugurato ieri alle ore 19 alla Galleria del Carbone di Ferrara (in via del Carbone, 18/a). “Galassie senza peso” è il nome di questa mostra presentata dalla scrittrice Lucia Boni (che ha anche redatto un commento critico per il catalogo), che propone le visioni e le riflessioni artistiche del fotografo poggese.

In parete, una trentina di opere, sette delle quali, di grandi dimensioni, realizzate appositamente per questa esposizione.

L’assenza di consistenza materica inganna ripetutamente l’occhio di chi guarda, per queste opere create sovrapponendo e rielaborando digitalmente  frammenti di varie immagini fotografiche.

Il movimento impercettibile, e mai pienamente rappresentabile, il perpetuo flusso della materia, viene impresso in attimi abbaglianti, in luci forse più reali del reale.

La mostra è visitabile fino al 14 febbraio, da mercoledì a domenica dalle 17 alle 20, sabato e festivi anche dalle 11 alle 12.30.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 05 febbraio 2016

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Tracce del passato in nuovi solchi artistici: ecco la collettiva “ferrarese” della Galleria Cloister

2 Feb

La neonata Galleria Cloister di c.so Porta Reno, 45 propone, a partire da oggi e fino al 23 febbraio, la collettiva “Tracce e segmenti”, con opere di alcuni tra i più importanti artisti ferraresi. La mostra, organizzata da Alessandro Davì, Erika Grandi e Barbara Pozzi, comprende le opere di Daniela Carletti, Gianni Guidi, Paolo Pallara, Paolo Volta, Sima Shafti, Sergio Zanni, Erika Grandi, Amir Sharifpour, Angela Pampolini, Riccardo Bottazzi, Paola Bonora, Fabbriano, Gianfranco Goberti, Flavia Franceschini, Gianni Cestari, Behzad Yahaghi e Tiberio Zucchini.

Inoltre, ogni terzo giovedì del mese, la Galleria Cloister ospiterà un incontro letterario con letture legate alla mostra in parete. Si parte giovedì 18 febbraio con Rosalba Sandri che leggerà brani di Iosif Brodskij. La rassegna è curata dalla scrittrice Lucia Boni.

Andrea Musacci

 

 

Fare rete necessità per l’arte ferrarese

2 Feb
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Da sinistra: Alessandro Davì, Daniela Carletti, Gianni Guidi, Lucia Boni, Paolo Pallara, Paolo Volta, Sima Shafti, Sergio Zanni, Erika Grandi e Amir Sharifpour

Tracce del passato che permangono, rinnovate, per dare lustro a nuovi spazi artistici del centro cittadino. Dopo più di un mese dall’inaugurazione, la Galleria Cloister di c.so Porta Reno, 45 riparte con la collettiva “Tracce e segmenti” che permette di amirare opere di alcuni importanti creativi ferraresi. Come ha spiegato Lucia Boni, ogni creazione «non esprime mai solo l’individualità dell’artista, ma ha agganci con la storia, tracce del passato che desidera trasmettere».

La mostra, che inaugura oggi alle 18, è stata presentata ieri mattina alla stampa, alla presenza di Alessandro Davì, Erika Grandi (che, insieme a Barbara Pozzi, sono gli ideatori del progetto Cloister), e di alcuni artisti, Daniela Carletti, Gianni Guidi, Paolo Pallara, Paolo Volta, Sima Shafti, Sergio Zanni, Erika Grandi e Amir Sharifpour, che espongono insieme ad Angela Pampolini, Riccardo Bottazzi, Paola Bonora, Fabbriano, Gianfranco Goberti, Flavia Franceschini, Gianni Cestari, Behzad Yahaghi e Tiberio Zucchini.

L’esposizione, visitabile fino al 23 febbraio, sarà seguita, una volta al mese, da una personale di ognuno degli artisti ora in parete: la prima sarà, a marzo, di Amir Sharifpour. Queste mostre inaugureranno il primo martedì del mese, giorno in cui si pensa di organizzare un’apertura serale congiunta di diversi spazi artistici del centro.

«La galleria  – ha spiegato la Grandi – è in un quartiere vibrante, pieno di energia, che ha tanto da esprimere». Concetto ribadito anche da Volta, Davì e Pallara, che hanno parlato della necessità di una rete artistico-culturale sul territorio.

Inoltre, a partire dal 18 febbraio, ogni terzo giovedì del mese a Cloister avrà luogo un incontro letterario con letture legate alla mostra in parete, «l’arte espressa in parole», ha spiegato Lucia Boni, curatrice degli incontri, che ha anticipato come il 18 si partirà con Rosalba Sandri che leggerà brani di Iosif Brodskij.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 02 febbraio 2016

Premio Niccolini, occasione per ammirare il meglio dell’arte ferrarese

28 Gen

I finalisti della X edizione del Premio Niccolini espongono le proprie opere  fino al 14 febbraio nello spazio mostre del Liceo Dosso Dossi in via Bersaglieri del Po, 25 a Ferrara.

In parete, oltre ai progetti architettonici vincitori (riguardanti la palazzina dell’ex Mof di Ferrara e l’allestimento del nuovo Museo del Territorio nell’Ospedale degli infermi di Comacchio), si possono ammirare le opere dei seguenti artisti: Alessio Bolognesi, Nedda Bonini, Cinzia Calzolari, Gianni Deserri, Flavia Franceschini, Mara Gessi, Paola Paganelli, Roberto Pagnani, Paolo Pallara, Alfredo Pini, Anna Silvia Randi, Roberto Selmi, Terry May, Paolo Volta, Luca Zanta, Luca Zarattini.

L’allestimento, curato da Silvana Onofri, sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.

Andrea Musacci

 

Finissage con Lazzari per la personale di Luca Serio

24 Gen

Un'opera di Serio in mostraInaugurata lo scorso 6 gennaio, la personale di Luca Serio dal titolo “Cancell’azioni” sarà visitabile fino a oggi alla Galleria del Carbone in vicolo del Carbone, 18/a, Ferrara, dalle 11 alle 12.30 e dalle 17 alle 20. L’esposizione è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Bondeno Cultura, e con il patrocinio del Comune di Ferrara.

La continua aggiunta e sottrazione di olii e diluenti dà l’effetto di una continua epifania, una (ri) apparizione trasognata, con richiami all’universo baconiano. Una trasfigurazione sia sul piano, temporale, della memoria, sia su quello, atemporale, dell’identità.

Luca Serio, bolognese classe ’88, ha da poco vinto il primo premio, ex aequo, della Prima Biennale d’arte intitolata a don Franco Patruno, con “Figura con cane. (Susy e Maia)”. Dal 29 al 31 gennaio, inoltre, parteciperà al Setup Contemporary Artfair 2016 a Bologna. Infine, per il finissage, oggi alle 17.30 Jacques Lazzari esegue al pianoforte alcune sue nuove composizioni.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 24 gennaio 2016

Troppo degrado in Piazzetta del Carbone

18 Gen

La denuncia partita da Paolo Volta della Galleria del Carbone

Foto P. Volta, 10 gennaio '16 (angolo chiesa)

I cassonetti di fianco all’entrata del Cinema Apollo (foto scattata da Paolo Volta 10 giorni fa)

Un luogo storico del centro usato come pattumiera, latrina e parcheggio “anarchico”. Da questa penosa situazione nella quale versa da alcuni anni la Piazzetta del Carbone, parte la denuncia di alcuni residenti ed esercenti, tra cui Paolo Volta della Galleria del Carbone.

Le ultime foto di denuncia scattate da Volta risalgono a domenica scorsa, ma i problemi sono sempre gli stessi: escrementi di ogni tipo, rifiuti abbandonati vicino ai cassonetti – scatoloni (lasciati non dagli esercenti della Piazzetta), mobiletti, sedie, preservativi usati e cartacce, spesso lasciate anche davanti alla facciata della Chiesa di San Giacomo Apostolo, ora sala 4 del Cinema Apollo, edificio in stile romanico dell’XI secolo spesso usato per il bivacco serale. Per non parlare poi dei parcheggi “liberi” delle auto, soprattutto dopo le 19, spesso lasciate, anche in doppia fila, davanti alla Chiesa e alla Galleria, impedendo o rendendo difficile l’entrata nella stessa, oppure davanti ai cassonetti di fianco all’entrata del Cinema e sul lato della Chiesa. Il tutto rende difficile il semplice passaggio dei pedoni e soprattutto di carrozzine di disabili o passeggini.

Foto P. Volta maggio '14 (doppia fila)

Parcheggio “anarchico” davanti al Cinema Apollo (foto di Paolo Volta)

Lo scorso giugno Volta ha segnalato alla Polizia Municipale gli abusi, e tra agosto e settembre ha fatto una raccolta firme di denuncia. Nello stesso periodo la Galleria ha ospitato la mostra “Un disegno per Piazza del Carbone”, e il ricavato della vendita delle opere (ancora acquistabili) servirà per il restauro del portale della Chiesa. Il progetto, che riguarda anche la riqualificazione della piazza, è stato eseguito gratuitamente dallo studio Techno (dello stesso Volta, insieme a Stefania Frabetti e Federica Tartari), e a breve sarà presentato in consiglio comunale e alla Soprintendenza regionale.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 gennaio 2016

Le “Cancell’azioni” di Serio alla Galleria del Carbone

11 Gen
Un'opera di Serio in mostra

Un’opera di Serio in mostra al Carbone

Volti che riemergono come trasfigurati, innocue immagini patinate che assumono contorni fantasmatici.

La nuova personale del giovane e promettente pittore Luca Serio, è stata inaugurata mercoledì scorso e sarà visitabile fino al 24 gennaio alla Galleria del Carbone in vicolo del Carbone, 18/a a Ferrara. “Cancell’azioni” è il nome di questa perturbante costellazione di immagini visionarie, incubi riaffioranti in una sostanza irreale ma mai falsa. Serio ha compiuto un lavoro di continua aggiunta e sottrazione, in particolare su volti e corpi femminili di riviste glamour, lavorando direttamente sulle stesse. Come si evince dal titolo, grazie a un continuo travaglio artistico nel quale olii e diluenti si sovrappongono all’immagine di partenza, è riuscito a ottenere risultati decisamente interessanti: il risultato finale è spesso una trasformazione radicale delle forme iniziali. La stessa tecnica è stata applicata su fotografie di paesaggi, presenti sempre su riviste, ma anche su grandi manifesti di spettacoli teatrali, o foto di amici stampate e poi rielaborate a olio.

L’effetto nell’insieme non è tanto quello di una sovrapposizione, ma di una continua epifania, una (ri) apparizione trasognata e ingiallita, una via di mezzo tra un vecchio album di famiglia di inizio Novecento e un universo baconiano. Una trasfigurazione, dunque, sia sul piano, temporale, della memoria, sia su quello, atemporale, dell’identità.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’11 gennaio 2016

Cinquant’anni d’arte in mostra al Carbone

21 Dic
Lo specchio, 1967 (part.)

Gianfranco Goberti, “Lo specchio” (part.), 1967.

Una riflessione su cinquant’anni di arte, in una mostra che permette di riscoprire le opere giovanili di un Maestro ferrarese. Gianfranco Goberti, classe ’39, espone fino al 3 gennaio un’interessante personale nella Galleria del Carbone in vicolo del Carbone, 18/a, Ferrara.

“60.10.50” è il nome scelto, una terna numerica che definisce l’arco temporale: Goberti espone per la prima volta nel ‘59, a ridosso di quegli anni ’60 che sono principio rinnovato di questo progetto artistico.

Una mostra, dunque, per ridiscutere soggetti e suggestioni che lo avevano lanciato nel circuito artistico. Undici le opere in parete degli anni ’60 (dal ‘65 al ‘67), che, come scrive André Vernet nel catalogo, “conservano intatta la forza trascinante di un’utopia giovanile, ossia che l’arte possa cambiare il mondo”, con richiami a Ennio Calabria. Ben presto, però, la protesta sfocia nel “male di vivere”, ben espresso nei volti deformati, nelle figure stranianti che ricordano Bacon. Il tema ricorrente dello specchio viene ripreso nelle opere dal 2010 al 2015, nelle quali cambia la tecnica, ma non la sostanza del messaggio: i volti sono sempre più anonimi, essenziali ma indefiniti, la loro cavernosa profondità ha l’effetto di un abisso insondabile, senza più nemmeno uno sguardo, seppur stravolto, a significare l’umano.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 dicembre 2015