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De Chirico e gli elementi mancanti nel bozzetto de “Le muse inquietanti” esposta alla MLB home gallery

13 Nov

Un bozzetto de “Le muse inquietanti” (olio su tela, 1918) di de Chirico finora inedito, donato dall’autore a Franco Farina, è ora esposto temporaneamente alla MLB home gallery di Maria Livia Brunelli in c.so Ercole I d’Este, 3 a due passi da Palazzo dei Diamanti.

Analizzando bene il bozzetto, ho scoperto che, rispetto all’originale (ora visitabile nella mostra “Giorgio de Chirico. Metafisica e Avanguardie”), non vi sono presenti la statua-manichino e la scatola “esoterica”  nella parte destra in ombra.

Questo fa pensare che probabilmente il bozzetto esposto alla MLB home gallery sia una delle prime intuizioni del dipinto del 1918, e non una delle repliche realizzate successivamente all’opera, a scopo di vendita.

L’intuizione potrebbe essere confermata dal fatto che l’opera non è firmata e quindi non finalizzata al mercato.

Solo sabato 21 novembre alle ore 17 verrà svelato il “mistero metafisico”: Franco Antolini, uno dei maggiori restauratori di disegni su carta italiani, rivelerà il “dietro le quinte” dell’opera, mostrandone il retro, verificando così eventuali date e dediche al Maestro Farina.

Il disegno a matita, che rimarrà esposto per un breve periodo nella gallery in c.so Ercole I d’Este, 3, è stato  prestato alla curatrice-gallerista da Franco Farina, 87enne indimenticato Direttore di Palazzo dei Diamanti.

«Il bozzetto – ci spiega la Brunelli – potrebbe rappresentare l’idea primitiva dell’opera, è dunque un pezzo interessantissimo, una vera e propria chicca». In ogni caso, rappresenta un’importante testimonianza dell’amicizia che legava l’artista a Farina, che ricorda di avelo ricevuto direttamente dal pittore nella sua casa-studio in Piazza di Spagna a Roma.

Maria Livia Brunelli ricorda infine il suo legame con Farina: «all’inizio della mia carriera di curatrice e gallerista – ci spiega – mi ha molto aiutato, indirizzato, attuando così una collaborazione tra la “vecchia” e la “nuova” Ferrara culturale».

Andrea Musacci

(con la collaborazione di Maria Livia Brunelli, Fabiola Triolo e Andrea Tosini)

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Bozzetto de “Le muse inquietanti” esposto alla Maria Livia Brunelli Home Gallery

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“Le muse inquietanti” (1918)

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Uno dei testi più famosi di Manzoni riletto da Stefani all’Ariostea

13 Nov
stefani

Piero Stefani

Uno dei testi più famosi di Alessandro Manzoni, “Storia della colonna infame” (1840) è al centro dell’incontro pubblico in programma oggi alle ore 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea in via Scienze, 17 a Ferrara. L’evento fa parte del ciclo “Italiani brava gente. Rileggere i caratteri degli italiani”, e vedrà la relazione del biblista e docente Piero Stefani, dopo la presentazione da parte di Fiorenza Bonazzi.

Il ciclo di conferenze è organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

“Alessandro Manzoni – spiegano gli organizzatori – non ripercorre solo la vicenda degli untori, non indaga solamente sui pregiudizi, si interroga anche sul senso profondo della responsabilità umana messa lucidamente a confronto con i condizionamenti storici propri dell’epoca in cui si vive”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 novembre 2015

Alla MLB home gallery il bozzetto di de Chirico

13 Nov
foto bozzetto de chirico_

Il bozzetto de “Le muse inquietanti”

Vicino alla mostra dedicata a de Chirico e alla Metafisica di Palazzo dei Diamanti, la home gallery di Maria Livia Brunelli ha in serbo una piccola sorpresa per gli amanti dell’arte: infatti da oggi, oltre alla mostra “Le citta del pensiero. Un’indagine metafisica” di Silvia Camporesi, nella casa-galleria della Brunelli sarà possibile anche ammirare un bozzetto originale de “Le muse inquietanti” (celebre olio su tela del 1918), eseguito dallo stesso de Chirico.

Il disegno a matita, che rimarrà esposto per un breve periodo nella gallery in c.so Ercole I d’Este, 3, è stato temporaneamente prestato alla Brunelli da Franco Farina, 87enne indimenticato Direttore di Palazzo dei Diamanti, che a sua volta l’aveva ricevuto in dono dallo stesso de Chirico, come segno della loro profonda amicizia.

«Il bozzetto – ci spiega la Brunelli – rappresenta l’idea primitiva dell’opera, è dunque un pezzo interessantissimo, una vera e propria chicca». Maria Livia Brunelli ricorda infine il suo legame con Farina: «all’inizio della mia carriera di curatrice e gallerista – ci spiega – mi ha molto aiutato, indirizzato, attuando così una collaborazione tra la “vecchia” e la “nuova” Ferrara culturale».

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 novembre 2015