Archivio | novembre, 2013

“Inland”, la mostra di dipinti e poesie della Carletti e Scriffignano

22 Nov

Dopo la personale “La Natura fluttuante” di Maria Rosa Benini Esposito, oggi alle 17.30 la Banca Mediolanum di via Saraceno 18/24 ospiterà l’inaugurazione di una nuova mostra. Si tratta di “Inland. Dipinti e Poesie”, interessante progetto che raccoglie i dipinti di Daniela Carletti e le poesie di Gustavo Scriffignano. Daniela Carletti è reduce da un’esperienza artistica di respiro internazionale: infatti, circa due mesi fa ha presentato la sua mostra “Metamorphosis” nella magica cornice di Abu Dhabi.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 22 novembre 2013

Per “Linea circolare” una presentazione diversa

22 Nov

Fausto + Debora BruniQuando si ha la possibilità di entrare, liberamente, in un carcere, si inizia a vedere la realtà, sia quella detentiva sia quella esterna, con occhi diversi. Debora Bruni, ferrarese, è una conducente di linea per l’azienda Tper. Lo scorso aprile grazie a Faust Edizioni è riuscita a pubblicare il suo primo libro, “Linea circolare. Vizi e virtù del grande popolo dei trasporti pubblici”. Lunedì mattina, alle 09:30, ha vissuto la sua prima esperienza tra le mura della Casa Circondariale di Ferrara, in occasione della presentazione del suo libro ai detenuti, organizzata dall’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea e dal Comune di Ferrara. Oltre alla Bruni erano presenti alcune educatrici, Luisa Martini, Responsabile della Biblioteca Bassani di Barco, Licia Vignotto e Maria Fadda, degli Amici della Biblioteca Ariostea. Le abbiamo chiesto di raccontarci questa mattinata inusuale. Dopo le pratiche d’identificazione, nell’area pedagogica arrivano i detenuti “in una processione di ‘Buongiorno’ che – dice – mi ricorda tanto la disciplina imposta dalla mia anziana maestra delle scuole elementari.” La prima, istintiva reazione è di cercare il marchio della loro infamia: “li scruto e cerco i segni della colpa, del peccato, del rimorso, della cattiveria innata. Ma non li trovo.” E così può iniziare un confronto autentico, libero, sincero, nel quale si scopre la loro personalità, la loro umanità. Continua, infatti, la Bruni, raccontando dell’intervento di uno di loro: “Fuori non ho mai letto un libro. Adesso leggo e ho cominciato a scrivere dieci, anche quindici pagine al giorno. Quando scrivo sono libero”. E così, chi è dentro quel “non-luogo” può, grazie alla lettura e alla scrittura, scoprire una sua libertà. E chi, come la Bruni, può conoscere persone “educatissime e rispettose”, “disponibili ad ascoltare, con senso critico e autoironia”. In una parola, conclude, “ho trovato persone!”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 22 novembre 2013

Nel libro di Pontecorboli gli ebrei in fuga dal fascismo

22 Nov

pontecorboli-maisto MEISUn libro per ricordare i tanti ebrei italiani costretti all’esilio dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste del ’38. “America nuova terra promessa. Storie di ebrei italiani in fuga dal fascismo” è il saggio di Gianna Pontecorboli da poco uscito per Brioschi Editore, presentato ieri alle 16.30 nella Sala Polivalente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) in via Piangipane, 81 a Ferrara. Assieme all’autrice ha dialogato Massimo Maisto, Consigliere Fondazione MEIS e Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara. Il dibattito ha coinvolto direttamente le numerose persone presenti, le quali hanno, insieme a Maisto, posto diverse domande all’autrice. I temi sviscerati hanno riguardato, tra l’altro,il ruolo negativo svolto dalla maggioranza degli intellettuali italiani durante il Ventennio, le cifre degli ebrei italiani emigrati negli Usa e di quelli ritornati dopo la fine della guerra (circa un terzo dei 2.000 esiliati). Tra questi, figure di spicco come quelle di Max Ascoli, attivo nella Mazzini Society, Emilio Segrè,Premio Nobel per la fisica nel ’59, Leo Castelli e Mario Castelnuovo-Tedesco. Soprattutto, però, tanti gli “sconosciuti”, soprattutto giovani, intellettuali e benestanti, tra cui anche un rabbino e un dentista di Genova. Figure troppo spesso dimenticate, e che il libro della Pontecorboli ha il merito di ricordare. Nelle conclusioni l’Assessore Maisto ha sottolineato uno dei fini del MEIS, vale a dire quello di mettere in risalto i rapporti secolari tra la cultura ebraica e quella italiana.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 22 novembre 2013

Oggi al MEIS le storie di ebrei italiani in America

21 Nov

“America nuova terra promessa. Storie di ebrei italiani in fuga dal fascismo” è un saggio di Gianna Pontecorboli da poco uscito per Brioschi Editore. Oggi alle 16.30 verrà presentato nella Sala Polivalente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) in via Piangipane, 81 a Ferrara. Assieme all’autrice dialogherà Massimo Maisto, Consigliere Fondazione MEIS e Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara. Centinaia di ebrei italiani alla promulgazione delle leggi razziali del 1938 si rifugiarono negli Stati Uniti. Il libro ripercorre le storie drammatiche di questi esuli, professori universitari, medici, avvocati, scienziati, giornalisti e artisti, molti dei quali hanno ricostruito la propria vita nella “terra promessa”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 novembre 2013

Una rassegna sull’acqua come elemento primordiale

21 Nov

Claudia Ferrara acqua

Un’occasione per unire la passione per l’arte a una tematica – quella della morte per problemi legati alla mancanza di acqua – che, purtroppo, riguarda ancora circa cinque milioni di persone in tutto il mondo. Nell’anno della cooperazione internazionale sull’acqua, l’associazione culturale “Olimpia Morata” e lo spazio d’arte “L’Altrove” di Francesca Mariotti, in via De’ Romei 38, Ferrara, fino al 22 novembre presentano la rassegna “Chiare fresche et dolci acque”, curata da Francesca Mariotti, Laura Menarini e Fabrizia Lotta. Gli undici artisti coinvolti sono: Alessandro Trani, Claudia Ferrara, Antonio Ceccarelli, Mario Ghiraldi, Elisa Macaluso, Nives Marcassoli, Assunta Cassa, Annamaria Gagliardi, Franco Coluzzi e Mikael Leth. Diversi ed eclettici sono i modi di rappresentare quest’elemento naturale che da sempre evoca immagini e sensazioni contraddittorie: la maternità e la morte, l’avventura e l’oblio. Si passa dalla forma sinuosa del corpo che rimanda a quella dell’onda di Assunta Cassa all’impeto del mare della Macaluso. Dal dolce e inquietante mare notturno di Trani agli altorilievi carichi di colore di Ghiraldi. Un accenno speciale va a due donne, Nives Marcassoli con le sue sculture di vetro e Claudia Ferrara (foto) con il fascino dei suoi mari del nord. Senza dimenticare i light box di Antonio Ceccarelli con uso di silicone, plexiglas e tappi di bottiglia.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 novembre 2013

Le storie dei desaparecidos in un libro e una mostra

20 Nov

Stranieri nella loro terra

Lunedì pomeriggio a Palazzo Paradiso, sede della Biblioteca Comunale Ariostea, si è svolto l’evento “Stranieri nella loro terra. Racconti e immagini ispirati all’Argentina del silenzio”.

Alle 17 in Sala Agnelli è stato presentato il libro di Fabrizia Lotta, “Stranieri nella loro terra”, che raccoglie racconti ambientati nell’Argentina degli anni ’70 e ’80. Hanno dialogato con l’autrice, Francesca Mariotti, Presidente dell’Associazione Olimpia Morata, organizzatrice dell’evento, e Mirian Mansilla, Ambasciatrice Sociale per l’Argentina, e vittima della dittatura argentina. Ha raccontato, con la voce che a tratti si spezzava per l’emozione del ricordo, quegli anni di terrore, i cadaveri degli oppositori nei fiumi, la vicenda del suo fidanzato, uno dei circa 30.000 desaparecidos scomparsi, il suo periodo di clandestinità. La stessa autrice ha ripercorso i suoi primi contatti con alcune vittime della “guerra sporca”, avvenuti a Roma grazie, anche se casualmente, al regista Monicelli. E poi l’incontro con l’ “amica” Mansilla. L’incontro si è concluso con la lettura, da parte dell’autrice, di alcuni passi del libro.

A seguire, alle 18, in Sala Ariosto, ha avuto luogo l’inaugurazione dell’esposizione fotografica “Parole scritte e sognate”, composta da venti immagini, della stessa Lotta, ispirate al libro presentato. Un omaggio a “La Camera Chiara” di Roland Barthes, visitabile fino al 21 dicembre.

Andrea Musacci 

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 20 novembre 2013

Gli amori e i dolori di Clelia Farnese nel libro della Fragnito

19 Nov

Ibs Clelia Farnese

“Se non è la più gradevole, senza confronto è la più amabile donna che può esserci al momento a Roma”, disse di lei Montaigne. Clelia Farnese, nata in Francia nel 1556 e morta a Roma nel 1613, fu donna di grande fascino e coraggio, ma anche vittima dei soprusi del padre. Sabato alle 17.30 alla libreria Ibs.it in P.zza Trento e Trieste a Ferrara ne hanno parlato Gigliola Fragnito, Miguel Gotor, Gianni Venturi e M. Teresa Sambin De Norcen. L’occasione era la presentazione della biografia della Fragnito, “Storia di Clelia Farnese. Amori, potere, violenza nella Roma della Controriforma”. Figlia della duchessa Claude De Beaune e del cardinale Alessandro Farnese, nel 1570 fu data in sposa al nobile Giangiorgio Cesarini, e dal matrimonio nacque Giuliano. Dopo la morte del Cesarini nel 1585 il padre la costrinse a sposare Marco Pio di Savoia. Clelia si trova al centro di una rete di ambizioni e interessi che la rende al tempo stesso “inciampo e pedina” dei disegni politici e dinastici del padre, come ha spiegato Gotor. Un “libro di storia politica”, insomma, quello della Fragnito, e un’opera “di erotia e d’interesse”, per citare Gadda. La modernità di Clelia Farnese, in particolar nel suo rapporto col padre, il marito, il figlio e nella sua “malattia” (l’anoressia) è stata, invece, al centro dell’intervento della stessa Fragnito.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 19 novembre 2013

(nella foto, da sx: Miguel Gotor, Gigliola Fragnito, M. Teresa Sambin De Norcen, Gianni Venturi)

Imprese e comunicazione: come farsi vedere e sentire

17 Nov

L’iniziativa “Esserci, farsi vedere e sentire”, svoltasi ieri mattina dalle 9 presso l’Agriturismo “Ai due laghi del Verginese” di Gambulaga, è stata promossa dall’Area Cna di Argenta – Portomaggiore, in collaborazione con Cna Comunicazione. Un “Marketing Business & Communication day” che ha visto diverse imprese associate confrontarsi con esperti professionisti della comunicazione, ormai considerata un fattore strategico per lo sviluppo e la competitività.

Marino Mingozzi, presidente dell’Area Cna di Argenta – Portomaggiore, ha sottolineato l’importanza per le imprese di “fare rete”, di porsi in una relazione sempre più stretta, tra di loro e con i clienti. “La crisi che stiamo vivendo – ha aggiunto – sta portando anche ad una trasformazione del sistema, e le aziende devono cogliere questa trasformazione, sfruttando anche i nuovi strumenti comunicativi.”

Nell’arco della mattinata si sono svolti due workshop, uno dedicato alla analisi e pianificazione della comunicazione integrata, il secondo al web, direct marketing e social network, intervallata dalla relazione di un rappresentante di Emil Banca, uno degli sponsor dell’evento. Diverse le aziende ferraresi di comunicazione coinvolte per i workshop: Core 41, Delphi International, G-Maps, Grafica Andros, Inside Btb, NonSibi, Red Turtle, TryeCo. Prima dei workshop, oltre a Mingozzi è intervenuto anche Corradino Merli, direttore provinciale Cna. Molto forte l’interesse delle imprese presenti: la sala dedicata all’incontri era gremita – circa settanta le persone presenti – e numerosi sono stati gli interventi dal pubblico, a dimostrazione del forte coinvolgimento e del desiderio di confrontarsi su tematiche così importanti.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 novembre 2013

(nella foto: Marino Mingozzi)

“Storia di Clelia Farnese” all’Ibs.it

16 Nov

“Storia di Clelia Farnese. Amori, potere, violenza nella Roma della Controriforma” è il titolo del saggio di Gigliola Fragnito, che oggi viene presentato alle 17.30 all’Ibs.it in P.zza Trento e Trieste di Ferrara. Insieme all’autrice intervengono Miguel Gotor, Gianni Venturi e M. Teresa Sambin De Norcen. Figlia naturale del cardinale Alessandro Farnese, Clelia (1557-1613) viene fatta sposare a 14 anni a Giovan Giorgio Cesarini, gonfaloniere di Roma, per le ambizioni papali del padre. E, una volta morto il marito, a Marco Pio di Sassuolo, che la portò via da Roma e dal suo amante, Ferdinando I de’ Medici, nemico del padre.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 16 novembre 2013

Tra arte e Telethon un connubio che funziona

15 Nov

Telethon BNL

Dipingere dal vivo, davanti a molte persone, ispirandosi ad un tema legato al territorio ferrarese. Tra aprile e luglio scorsi due sono state le iniziative denominate “Come nasce un quadro”, svoltesi a “L’archetto” di Ferrara e al “Las Vegas” di Voghenza, volte entrambe a donare il ricavato della vendita delle opere, tramite asta, a Telethon Ferrara. Ieri alle ore 15 nella sede della Banca Nazionale del Lavoro in via Porta Reno, 19 a Ferrara ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione di alcune delle opere di Jana Barisova ispirate al rapporto tra Ferrara e il cinema. Squadra che vince non si cambia, si potrebbe dire, usando una citazione calcistica. Ed ecco allora presenti Benedetta Kim e Claudio Benvenuti, rispettivamente Vice Presidente e Presidente del comitato Telethon di Ferrara, Jana Barisova, pittrice (già protagonista al “Las Vegas” di Voghenza), Franco Casoni, organizzatore dell’evento, Elisabetta Antonioni, Presidente dell’Associazione Michelangelo Antonioni e Luigi Marcone, Direttore BNL di Ferrara. Sei sono le opere della Barisova ancora acquistabili, tra i quali gli omaggi a “La lunga notte del ’43” e a “Gli occhiali d’oro”, visitabili nella sede BNL di Porta Reno. Mentre Marcone ha ricordato la ventennale collaborazione tra BNL e Telethon, Benvenuti ha colto l’occasione dell’uscita dell’ultimo numero della rivista dell’Associazione per presentare la vicenda di sei bambini afflitti da gravi malattie genetiche, provenienti da diversi Paesi, venuti in Italia per curarsi grazie a una terapia della quale Telethon possiede il brevetto. Un esempio dell’importanza delle donazioni dei privati, soprattutto in un periodo di scarsi finanziamenti statali per la ricerca.

“Chi acquista uno di questi quadri, acquista anche un pezzo importante della storia di Ferrara.” Queste parole di Casoni spiegano bene l’originalità di queste opere, veri e propri omaggi al cinema e al nostro territorio. A tal proposito Elisabetta Antonioni, nipote del regista, ha ricordato come “Michelangelo sarebbe sicuramente contento di questa iniziativa, data la sua profonda attenzione ai bisogni sentimentali delle persone, dell’uomo.” Infine, sono state presentate altre due iniziative di Telethon, in occasione della conclusione della Maratona annuale: il 13 dicembre Raimondo Imbrò nella stessa sede della BNL in Porta Reno insegnerà le basi della pittura ad alcuni bambini; il 15 dicembre, invece, a Casumaro Telethon terrà un pranzo di beneficenza aperto a tuttti, organizzato insieme all’Istituto Vergani e all’Associazione delle Sagre.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 15 novembre 2013

(nella foto, da sx: Claudio Benvenuti, Jana Barisova, Elisabetta Antonioni, Benedetta Kim, Franco Casoni)