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Bassani urbanista politico: l’impegno dello scrittore per “conservare” Ferrara

24 Set

Ferrara, le Mura e il centro storico: un bagaglio storico straordinario, da difendere e valorizzare. Da rendere sempre più spazio di partecipazione democratica. Questo l’impegno di Giorgio Bassani (e di Bruno Zevi), fra letteratura e urbanistica: le riflessioni di Parussa e Scafuri in un Convegno

di Andrea Musacci

La passione che muove le persone e le comunità per difendere e valorizzare i propri luoghi, le proprie città, la propria storia, può esprimersi in forme differenti. Esempio alto e raro (sempre più raro) di ciò lo incarnava Giorgio Bassani.

Lo scorso 17 settembre la Sala Convitto di Factory Grisù (via Mario Poledrelli, Ferrara) questo tema è stato al centro del Convegno dal titolo “Essere conservatori per essere progressisti. Giorgio Bassani e il dibattito sull’urbanistica ferrarese del Novecento”

Francesco Franchella (Fondazione Giorgio Bassani) ha introdotto gli interventi di Sergio Parussa (docente presso il Wellesley College, Boston, USA) e Francesco Scafuri (già responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune di Ferrara), a cui han fatto seguito i saluti di Paola Bassani (Presidente della Fondazione Giorgio Bassani, intervenuta brevemente e a distanza), e preceduti dalle introduzioni di Alfredo Morelli (Università di Ferrara – curatore dell’evento assieme a Franchella) e Maria Calabrese (Biblioteca Popolare Giardino). Una 70ina i presenti.

L’evento – che ha visto anche la collaborazione di Carlo Magri (suo un video storico su Ferrara proiettato a fine incontro) – è stato organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Ferrara e dalla Fondazione Giorgio Bassani, con il sostegno di Italia Nostra – Sezione di Ferrara, Ferrariae Decus-ETS, Laboratorio per la Pace e Biblioteca Giardino.

TRA NON-FINITO E STORICIZZAZIONE

Ferrara protagonista della narrativa bassaniana, con l’urbanistica al centro dei suoi romanzi e racconti. Da qui ha preso le mosse Sergio Parussa, sottolineando l’impegno di Bassani – in particolare come Presidente di “Italia Nostra” dal 1965 al 1980 – per il restauro architettonico di Ferrara.Ferrara che nella sua narrativa «non è semplice sfondo degli avvenimenti ma filo rosso della trama».Ne è dimostrazione la «ricchissima topografia» presente nelle sue pagine, un «paesaggio urbano sempre nominato con esattezza». Si pensi, ad esempio, alla farmacia di Corso Roma(oggi Corso Martiri della Libertà) ne “La lunga notte del ’43” o alla porticina di via Gorgadello (oggi via Adelardi) dello studio di Fadigati ne “Gli occhiali d’oro”. E soprattutto il luogo simbolo della narrativa bassaniana e della sua Ferrara: il giardino al fondo di corso Ercole I d’Este, il luogo «più elusivo e inafferrabile« dell’universo bassaniano, «il giardino che non c’è». Bassani spiegò come per evocarlo si fosse ispirato al romano Giardino di Ninfa della nobile famiglia Caetani, e all’Orto Botanico della Capitale.Ma non solo: la famiglia protagonista del romanzo è ispirata a quella dei Finzi Magrini: Silvio Finzi Magrini ha infatti “suggerito” nello scrittore la figura di Ermanno Finzi Contini, capostipite della casata e padre di Micòl. I Magrini a Ferrara vissero al numero 76 di via Borgo dei Leoni, poco distante quindi. In ogni caso, il giardino più famoso di Ferrara non esiste ed «è frutto di combinazioni di luoghi diversi ma reali». E il punto di corso Ercole I d’Este dove Bassani colloca il giardino (che in realtà è un parco), al civico 129 (che non esiste, fermandosi al 123), in realtà «è uno spazio vuoto»: «Essendo il giardino – scrive Bassani nel romanzo – grande “un” dieci ettari, e i viali, tra maggiori e minori, sviluppando nel loro insieme una dozzina di chilometri, la bicicletta era a dir poco indispensabile».

Negli stessi anni, l’architetto e urbanista BrunoZevi (scomparso nel 2000) «fa di questi stessi luoghi il  fulcro dei suoi studi urbanistici». L’idea di fondo che accomuna i due è che «gli esperimenti urbanistici rinascimentali furono la base per progettare la ricostruzione dell’Italia antifascista e repubblicana». Il relatore ha quindi richiamato il concetto di «“non-finito” tipico dell’Addizione erculea e del tessuto urbano della nostra città», vale a dire «l’apparente disomogeneità e discontinuità tra campagna e città».Un “non-finito” come «frutto innanzitutto di una crisi politica all’inizio del XVI secolo, segno di una storia che avrebbe potuto essere e non è stata»; ed emblema, secondo Bassani, anche «della drammatica conclusione della pacifica storia della comunità ebraica ferrarese e degli ideali risorgimentali a inizio ‘900», a causa del fascismo.

E a proposito di fascismo, «la comune fede e appartenenza politica è un altro tratto che accomuna Bassani a Zevi, oltre naturalmente al «sodalizio intellettuale».Entrambi, infatti, «sono antifascisti gobettiani, vicini ai fratelli Rosselli», quindi appartenenti a quell’area liberal-socialista o del socialismo liberale concretizzatasi nel dopoguerra nel movimento “Giustizia e Libertà” (GL) di Carlo Cassola e poi nel movimento “Unità Popolare”, che raccoglieva dissidenti socialdemocratici, dissidenti repubblicani ed ex GL. Bassani e Zevi si conobbero, infatti, a Roma nei primi anni ’40, proprio quando nasce e si sviluppa il Partito d’Azione, che raccolse l’eredità di Giustizia e Libertà (il movimento antifascista e partigiano nato nel ’29 da Carlo Rosselli e altri). Altro loro punto di riferimento fu Benedetto Croce e la sua lezione sullo «storicismo legato all’azione intellettuale e di quella politica». Da qui la «storicizzazione» che accomuna Bassani e Zevi, cioè «il calare i luoghi e gli edifici di Ferrara nel contesto storico e nel loro tessuto urbano, sottolineando così l’interdipendenza di ogni elemento con gli altri». Interdipendenza che riguarda anche – e soprattutto – le persone: da qui, la centralità nei due intellettuali del tema della «partecipazione del cittadino alla creazione dello spazio urbano». Partecipazione che richiama la «democratizzazione» della città stessa:sia Bassani sia Zevi, infatti, vedevano nel paesaggio urbano «un’aspirazione egualitaria», facilitata «dall’orizzontalità di Ferrara città di pianura, estranea a ogni tentazione gerarchica e a ogni verticalismo». Così, per Zevi la Ferrara rossettiana è «una realtà urbanistica eminentemente democratica». E appunto, come richiamato nel titolo dell’incontro, lo spirito progressista della Giunta rossa non è stato sinonimo di mancato rispetto per la storia, anzi; è lo stesso Bassani ne “Il giardino dei Finzi Contini” a scrivere: «corso Ercole I d’Este è così bello, tale è il suo richiamo turistico, che l’amministrazione social-comunista, responsabile del Comune di Ferrara da più di quindici anni, si è resa conto della necessità di non toccarlo, di difenderlo con ogni rigore da qualsiasi speculazione edilizia o bottegaia, insomma di conservarne integro l’originario carattere aristocratico» (corsivo nostro).

MURA TORMENTATE

«Alle origini del “Progetto Mura” c’è il fallimento del progetto di rendere Ferrara un importante centro industriale».Da qui è partito Scafuri per la sua analisi. La zona industriale della città, sorta tra il 1937 e il 1942, infatti, «si basava su aspetti autarchici» e serie furono le conseguenze dei bombardamenti nel ’44. Dagli anni ’40 si inizia però a ragionare sulle nostre Mura, progettando nel ’47 un Piano di Ricostruzione e di valorizzazione, grazie soprattutto all’ing. Savonuzzi. Negli anni ’50 Ferrara «era ancora una città agricola e preindustriale» ma sempre più cresceva la consapevolezza dell’importanza di «valorizzarne l’enorme patrimonio storico, artistico e architettonico». È poi del ’58 il Convegno sull’edilizia artistica ferrarese a cui seguì, nel ’79, la pubblicazione dal titolo “Ferrara.Spazi, orizzonti”. Bassani era dentro questo dibattito: «Il verde va preservato, tutelato, per l’uso effettivo dei cittadini»;l’Amministrazione comunale deve difendere il centro «dalle insidie di chi parla di rinnovamento ma pensa soprattutto ai propri affari», disse al Consiglio Comunale di Ferrara il 25 giugno ’62, “profetizzando” la sempre più forte privatizzazione degli spazi pubblici. Così come intervenne nel ’73 nel “Corso Residenziale” e nel ’78 al 6° Symposium europeo sulla salvaguardia dei centri storici (da cui è tratta anche la sua citazione nel titolo del Convegno, «Essere conservatori per essere progressisti»). Se insufficienti furono i lavori sulle Mura negli anni ’60 in seguito al primo Piano Regolatore, negli anni ’70 e ’80 la pianificazione urbanistica coinvolse numerosi esperti, anche in riferimento all'”Addizione verde”, e negli anni ’80-’90 con gli importanti finanziamenti pubblici si riuscì a portare a termine il restauro integrale della cerchia urbana. Una storia – dunque – nata male, proseguita con successo ma non conclusa.

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 26 settembre 2025

Abbònati qui!

(Foto: Giorgio Bassani – Archivi Mondadori – urly.it/31c6w6)

Con lo sguardo proteso oltre Ferrara e il Po

7 Giu

“Antonioni, Bassani, Vancini, Visconti e, affettuosamente, gli altri – Ferrara, il Po e l’Altrove” è il nome del volume di Maria Cristina Nascosi Sandri. Un dono alla nostra terra e all’arte che l’ha omaggiata

Ci sono corpi e sguardi di artisti e letterati talmente e profondamente legati alla terra ferrarese, da non riuscire, quando si parla dei primi, a non parlare anche della seconda.

Questo sa bene Maria Cristina Nascosi Sandri, giornalista, scrittrice, studiosa e ricercatrice di lingue anche dialettali, che l’anno scorso ha scelto di realizzare una piccola antologia dei suoi scritti dal titolo “Antonioni, Bassani, Vancini, Visconti e, affettuosamente, gli altri – Ferrara, il Po e l’Altrove” (Edizioni Cartografica, 2020, ora distribuita da “La Carmelina” di Federico Felloni).

Per chi, come l’autrice, da tanti anni è abituata alla cadenza quotidiana o settimanale dei propri articoli, a volte è necessario mettere dei punti fermi, e consegnare alla comunità tasselli di un lavoro durato anni, di una memoria personale e collettiva insieme.

Così la Nascosi Sandri in questo volume raccoglie testi scritti in circa quattro decenni tra carta e web, con l’aggiunta di alcune sue poesie dedicate al Po e a Ferrara. Sullo sfondo e nel midollo, quell’atmosfera trasognata e antica della città e del Delta, che emerge costantemente nelle pagine del libro. Radici di terra e di acqua da cui non può non nascere, e mai morire, un legame viscerale, materno. Un legame invincibile che accomunava oltre ai quattro citati nel titolo, anche gli altri protagonisti del volume (ma non meno importanti per l’autrice): Fabio Pittorru, scrittore, sceneggiatore, cineasta; Alfredo Pittèri, drammaturgo (non solo dialettale); Lyda Borelli Cini, attrice del Muto, moglie di Vittorio Cini; “Cici” Rossana Spadoni Faggioli, attrice teatrale della “Straferrara”, ed Elisabetta Sgarbi.

Un libro per Ferrara, dunque, un libro-omaggio alla nostra città e al suo territorio attraverso lo sguardo mai banale delle sue figlie e dei suoi figli dediti alla ricerca della bellezza e di quell’altrove citato anche nel titolo, oltre il fiume, la nebbia e i ricordi di una vita.

Andrea Musacci

Pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” dell’11 giugno 2021

https://www.lavocediferrara.it/

Crociara, Darbo e…Bassani: ecco le nuove mostre del fine settimana

1 Lug

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Renzo Crociara

Tornano anche questo fine settimana le inaugurazioni artistiche nella nostra provincia.
Oggi alle 11 nella Palazzina del Turismo dell’Abbazia di Pomposa, inaugura la collettiva fotografica “Giorgio Bassani e le sue poesie” organizzata dal Fotoclub Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Bassani, con in mostra immagini di soci del Fotoclub cittadino. Ogni opera, composta con trittico di fotografie, riporta un testo dello scrittore ferrarese da cui sono state ispirate. La mostra è a ingresso libero tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.
Sempre oggi alle 19.30 nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Bellini a Comacchio inaugura la mostra “40 anni di pittura” di Renzo Crociara, artista codigorese, che sarà presente. L’esposizione, con il patrocinio del Comune di Comacchio e della Regione Emilia Romagna, ha come partner logistico Ascom Confcommercio, e sarà visitabile fino al 12 settembre. L’ evento è accompagnato da un catalogo con la prefazione dell’assessore alla Cultura Alice Carli e con l’intervento di Vittorio Sgarbi. Quest’ultimo ripercorre le tappe della pittura di Crociara che mette in esposizione una cinquantina di opere (dall’acrilico all’olio su tela) che raccontano di nature morte, autoritratti, oggetti di uso quotidiano, frammenti di vita vissuta. E nell’ultima fase della sua produzione, come scrive Sgarbi, “tutto diventa, nei dipinti di Crociara, atmosfera, traduzione della realtà nella dimensione del pittorico, emozione vibrante, poesia”.
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Infine, ricordiamo che da ieri è visitabile “Carne italiana”, la nuova personale del pittore Marcello Darbo, esposta nel suo studio in via Vittoria, 22/b a Ferrara.

Andrea Musacci

Da Ferrara a Bondeno un omaggio a Bassani

27 Giu

Proseguono le mostre a Ferrara e provincia.

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Giorgio Bassani

Oggi alle 11 a Casa Ariosto a Ferrara (in via Ludovico Ariosto, 67) inaugura la mostra fotografica “Giorgio Bassani sotto la magnolia”. Si tratta di una mostra in progress a cura di Andrea O. Andrea R., Ines, Jasmine e Niccolò, Rosa, Sabrina, Silvia, Simone e Valentina, tutti stagisti presso l’Associazione Arch’è – Nereo Alfieri guidata da Silvana Onofri. In parete, 15 fotografie della casa Bassani di via Cisterna del Follo, 1, alcune delle quale inedite. Il noto fotografo Paolo Zappaterra le aveva scattato nell’aprile del 1989 quando Franco Giovanelli, l’amico di sempre di Bassani, lo aveva appositamente accompagnato nella casa ormai disabitata. A chiusura della mostra sono state esposte, per concessione di Paola ed Enrico Bassani, anche alcune istantanee di famiglia e altre di amici e giornalisti che Bassani aveva l’abitudine di invitare nella casa di Ferrara quando era ancora abitata dalla madre Dora Minerbi. La casa di Cisterna del Follo, 1 è stata venduta nel 1993 e divisa in appartamenti, ma nel cortile la magnolia di “Le leggi razziali” , la poesia che ne immortala storia e significato, cresce ancora rigogliosa e forte. La mostra è visitabile fino al prossimo 30 settembre da martedì a domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18. All’inaugurazione di oggi interverrà il fotografo Paolo Zappaterra.

 

Tre, invece, le mostre che inaugurano nella città di Bondeno. Sempre a Bassani è dedicata la prima, fotografica documentale, inaugurata ieri in occasione del Local Fest, “Giorgio Bassani si racconta a Bondeno. Tasselli per l’identità locale”, al primo piano della Pinacoteca Civica di Piazza Garibaldi, 9. L’esposizione è visitabile anche oggi e domani, il 30 giugno, oltre all’1,2,7,8,9, 14, 15 e 16 luglio nei seguenti orari: venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 19.30 e dalle 21 alle 23, domenica anche dalle 10 alle 12.
Ieri per il Local Fest ha preso avvio anche l’estemporanea di pittura “Bondeno, la festa” nella Galleria Grandi in via Edmondo De Amicis. Stasera alle 21 avrà luogo la premiazione da parte della giuria organizzativa, e domani dalle 18 le opere verranno esposte per poi essere votate, e premiate, alle 22, secondo il verdetto della giuria popolare.

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Un’opera di Zamboni

Infine, oggi alle 18.30 nella Galleria d’arte “Il vicolo” a Bondeno (in vicolo della Posta, 9), l’Associazione Bondeno Cultura organizza la personale di pittura “La legge della curva” di Alberto Zamboni, artista bolognese che ha realizzato una mostra dedicata al ritorno in serie A della SPAL.

 

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 24 giugno 2017

Un fine settimana d’arte nelle gallerie in centro e fuori città

12 Apr

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Un’opera alla Galleria del Carbone

Un altro fine settimana ricco di inaugurazioni attende Ferrara o vede protagonisti creativi ferraresi fuori città.
“Prima del tutto” è la personale di Daniele Degli Angeli che inaugura oggi alle 18 nella Galleria del carbone in vicolo del Carbone, 18/a, Ferrara. La mostra dell’artista cesenate, preparata appositamente per il Carbone, propone acrilici su tavola che appaiono come finestre che si aprono in un mondo altro. La mostra sarà visitabile fino al 25 aprile dal mercoledì al venerdì 17-20, sabato e festivi 11-12.30 e 17-20.
La galleria Mazzacurati Fine Art, in corso Martiri della Libertà, 75, sempre oggi, stesso orario, inaugura la collettiva degli artisti della street art e del mondo dei graffiti. Fino al 31 maggio sarà possibile ammirare i lavori realizzati dagli anni ’80 ad oggi di Keith Haring, Crash, Lady Pink, Toxic, Daze, LA II, Ronnie Cutrone, Blek le Rat e Futura 2000.
Oggi, sempre alle 18, Silvia Camporesi presenta, invece, “Atlas Italiae: Tabula Ferrarense cento anni dopo Giorgio Bassani” nella MLB Maria Livia Brunelli home gallery in corso Ercole I d’Este, 3.
Proseguendo, alle 17.30 nell’Hotel Carlton in Piazza Sacrati verrà presentata la mostra fotografica “Urban Landscapes” di Enrique Olvera, mentre fuori città, alla stessa ora, nella Galleria Il Ponte in via Ponte Nuovo 23/h a Pieve di Cento inaugura “Thàuma” di Angelo Palazzini. Sempre oggi, stessa ora, Vito Tumiati inaugura la personale di pastelli e incisioni nello studio d’arte GS di Lendinara (RO) in via G. B. Conti, 38, visitabile fino al 25 aprile dal mercoledì al sabato dalle 16.30 alle 19. Sempre Tumiati è presente da oggi, fino al 30 aprile, nella collettiva “L’impronta e il segno” al Palazzo Ducale di Revere (Mn),
Proseguendo, oggi alle 16 nel Museo dei Grandi Fiumi in Piazzale San Bartolomeo, 18 a Rovigo inaugura la collettiva “Percorsi d’anima”, alla quale partecipa anche Alberta Silvana Grilanda, organizzata da UILDM. Domani, invece, dalle 16 a Villa Bighi a Copparo (via Marino Carletti, 110) viene inaugurata la mostra fotografica dei vincitori e dei menzionati del contest mensile di marzo “Arti e mestieri”, mentre fino a oggi alle 18 a Milano è possibile visitare la collettiva “Arte e design” nella Neoclassica gallery di via San Maurilio, 20, nella quale è presente anche l’artista centese Federica Cipriani.

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Un’opera da Mazzacurati Fine Art

Ricordiamo anche che da ieri, fino al 17 aprile, alla Porta degli Angeli di Ferrara è possibile visitare la collettiva “Sebastiano Inedito” a cura di Lucio Scardino, con opere di Andrea Amaducci, Gianni Bellini, Carlo Bertocci, Giacomo Brini, Daniele Cestari, Marcello Darbo, Alfredo Filippini, Luca Ghetti, Laura Govoni, Claudio Monnini, Pietro Moretti, Duilio Nalin, Matteo Nannini, Impero Nigiani, Massimo Pierangeli, Alejandro Ventura, Graziano Villani, Luca Zarattini. Fino al 22 aprile, infine, nel Teatro Nuovo di Ferrara (Piazza Trento e Trieste) è possibile visitare la mostra della pittrice Cristina Mavaracchio, curata dallo Studio l’Altrove.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’08 aprile 2017

Le foto raccontano Bassani e la difesa della storia

5 Apr

In parete alla MLB home gallery il progetto della forlivese Camporesi dedicato a luoghi abbandonati

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Ex stazione dei treni di Bondeno

Il Bassani dell’impegno in difesa del patrimonio artistico e naturale, come fonte d’ispirazione per un rinnovato progetto artistico. Silvia Camporesi, una delle più apprezzate fotografe italiane, torna nella Maria Livia Brunelli home gallery di Ferrara, con una mostra originale, la cui parte inedita è dedicata a quattro luoghi abbandonati del nostro territorio. “Atlas Italiae: Tabula Ferrarense cento anni dopo Giorgio Bassani” è il nome dell’esposizione della fotografa forlivese che verrà inaugurata sabato 8 aprile alle 18, e rimarrà in parete nella home gallery di corso Ercole I d’Este, 3 fino al prossimo 8 ottobre. “Atlas Italiae” è il nome del volume fotografico edito nel 2015 in cui l’artista ha raccolto 112 foto di 70 luoghi abbandonati lungo tutta la Penisola.
In mostra, dunque, sulla parete centrale della galleria fotografie stampate in bianco e nero e poi colorate a mano, per un lavoro di studio, ricerca e viaggio durato circa due anni. La Camporesi ritorna, dunque, a Ferrara, più di un anno dopo la presentazione di “Atlas Italiae” dalla Brunelli nel febbraio 2016: in occasione del centenario dalla nascita di Giorgio Bassani (04 marzo 1916 – 13 aprile 2000), intende, così, omaggiare a un tempo lo scrittore e la sua città. Le abbiamo rivolto alcune domande sulla mostra.

Silvia Camporesi

Silvia Camporesi

A Ferrara presenterai un “Atlas italiae” rinnovato: cosa rimane del vecchio progetto, e cosa c’è invece di nuovo?
Esporrò una selezione di 15 opere tra le tante pubblicate, oltre a quattro inediti riguardanti altrettanti luoghi abbandonati di Ferrara e provincia. Per la precisione, l’ex stazione dei treni di Bondeno, il manicomio infantile di Aguscello, una villa di Ferrara, che stanno per ristrutturare, e l’ex Eridania di Codigoro: sono tutte foto inedite, non presenti nel libro.
Perché hai scelto Bassani per raccontare questi luoghi ferraresi?
L’ho scelto per il legame sentimentale che mi lega a lui, in particolare nel suo lavoro per Italia Nostra. Ho visitato i luoghi “ferraresi” di Bassani, quelli della sua vita e della sua produzione letteraria, ma non ne ho trovati che mi soddisfacessero a livello fotografico. E, in più, quello sui luoghi bassaniani è un lavoro già fatto, e non poco, in passato. Ho preferito riprendere l’impegno di Bassani sull’ “Italia da salvare” [titolo dell’omonimo libro con gli scritti di Bassani sul tema, ndr].
Queste foto ferraresi quando le hai scattate? Il territorio di Ferrara non è presente nel progetto di “Atlas Italiae”?
Sono scatti che ho realizzato in periodi diversi. In “Atlas Italiae” è presente uno scatto dell’ex Eridania di Codigoro, diverso però da quello che esporrò nella MLB gallery.

Infine, ricordiamo che la Camporesi non è nuova ad omaggi a illustri ferraresi: infatti, sempre nella gallery di corso Ercole I D’Este, tra fine 2015 e inizio 2016 ha esposto “Le citta del pensiero. Un’indagine metafisica” ispirata a de Chirico, mentre nel 2012 ha presentato “Qualche volta, di notte. Omaggio ad Antonioni”, per il centenario della nascita del regista.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 aprile 2017

Biblioteca Bassani, torna la maratona di lettura, al via la 14° edizione

11 Ago

biblioteca-bassaniSi intitola “La Ferrara di Bassani, degli artisti, dei letterati e dei ferraresi” la 14° edizione della Maratona di lettura di Ferragosto in programma oggi nella Biblioteca Comunale Bassani in via G. Grosoli, 42 (zona Barco). Un’occasione per scoprire o riscoprire luoghi di Ferrara attraverso testi più o meno noti delle varie branche, dalla letteratura alla storia, dai viaggi alla filosofia.

Sono circa settanta gli iscritti a leggere, tra cui Franco Cazzola, Francesco Scafuri, Lucia Boni, Sandra Rossetti e Gina Nalini Montanari. In alcuni casi, i lettori proporranno testi propri redatti per l’occasione. La partecipazione al consueto appuntamento agostano, nel centenario della nascita di Giorgio Bassani, è gratuita e aperta a tutti (basta essere iscritti a una delle biblioteche del Polo ferrarese), e consiste nella lettura ad alta voce, di circa 5 minuti, di un brano scelto in biblioteca, a casa o in libreria. Per facilitare la scelta del brano da leggere, la Biblioteca ha allestito un’esposizione di libri, videoregistrazioni e audioregistrazioni. La Maratona di lettura si svolgerà dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18.30. Questa la pagina web dove potersi iscrivere: http://archibiblio.comune.fe.it/1206/maratona-di-lettura-di-ferragosto. La giornata si concluderà con lo spettacolo “Il gioco dei tre” di Martina Rigoni, la quale metterà in scena alcuni personaggi della casata degli Este.

All’organizzazione dell’evento hanno collaborato il Servizio Biblioteche e Archivi, Biblioteche Decentrate, Associazione Amici della Biblioteca Ariostea e Gruppo scrittori Ferraresi. Ricordiamo infine che fino al 28 agosto nella Biblioteca Bassani è possibile ammirare la mostra fotografica “Graffi di memoria” di Maurizio Tieghi e Anna Maria Mantovani del Fotoclub.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’11 agosto 2016

Bassani e Borges uniti dal Ferrara Teatro Off

13 Lug

indexQual è il legame tra Giorgio Bassani e Jorge Luis Borges? La “Biblioteca itinerante di letteratura” organizzata da Ferrara Teatro Off prevede una serie di appuntamenti con la lettura parziale o integrale a puntate dei romanzi diffusi e pubblicati dallo scrittore ferrarese per “Botteghe Oscure” e Feltrinelli. “L’Aleph” di Borges, pubblicato in Argentina nel 1949, esce per la prima volta in Italia nel 1961 edito Feltrinelli, per cui Bassani è responsabile della collana intitolata “Biblioteca di letteratura”. Domani alle 21 nella Palazzina Marfisa d’Este in c.so Giovecca, 170 andrà in scena il noto libro di racconti dello scrittore argentino, con Stefano Detassis e Maura Pettorruso.

“L’Aleph” è un libro di racconti, pubblicato per la prima volta in Argentina nel 1949, basato su concetti cari a Borges: il dolore, il destino, la pazzia, la morte, il tempo, la personalità e il suo sdoppiamento. A dare voce alle parole di Borges saranno due attori della compagnia TrentoSpettacoli, Stefano Detassis e Maura Pettorruso. La selezione dei racconti e l’ordine di lettura è, invece, pensato da Chiara Tarabotti, musicologa, insegnante all’Università di Milano-Bicocca. In occasione dello spettacolo l’ingresso alla Palazzina Marfisa d’Este è gratuito.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 luglio 2016

Al Tennis Club Marfisa eventi dedicati a Bassani

8 Giu

GIORGIO BASSANI - IL GIARDINO DEI LIBRI

Giorgio Bassani (primo a sinistra) al Tennis Club Marfisa

Nel centenario della nascita di Giorgio Bassani, il Tennis Club Marfisa organizza quattro eventi nel Loggiato degli Aranci di Palazzina Marfisa d’Este per approfondire la passione dello scrittore per questo sport. Ieri mattina in Municipio la presentazione con Daniele Malucelli, Presidente del Tennis Club, Umberto Caniato, Vice Presidente e Responsabile attività culturali, l’Assessore alla Cultura Massimo Maisto, Simonetta Della Seta, neo Direttore MEIS, oltre a Francesco Scafuri, Claudio Cazzola e Gianni Venturi, protagonisti degli incontri insieme all’assente Gianni Clerici.

Mentre Malucelli ha spiegato come «Bassani amasse profondamente il Tennis Club», Caniato ha invece descritto l’iniziativa come un «viaggio della memoria in uno dei pochi circoli tennistici in Italia che possono vantare tanti celebri iscritti», tra cui Michelangelo Antonioni e Lanfranco Caretti.

Il primo incontro è in programma sabato alle 17.30 quando Scafuri relazionerà su “Ferrara, il Circolo del Tennis e i luoghi bassaniani tra reale e immaginario”. Dopo l’incontro verrà inaugurato un percorso all’interno del Club composto da quattro leggii che rimarranno in modo permanente: sui primi tre alcuni passaggi dedicati al tennis tratti da “Il giardino dei Finzi-Contini”, in particolare da una delle prime copie del celebre romanzo, donata dall’autore al compagno di squadra Gilberto Malucelli, padre di Daniele. Nel quarto leggio, invece, alcune poesie di Bassani: “Tennis club”(1974), “Tale e quale” e “Negli spogliatoi del tennis” (1978). Nel frattempo, nei campi da gioco, alcuni giovani soci del Club faranno rivivere il doppio narrato nel romanzo, con divise e racchette dell’epoca.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’08 giugno 2016

Crimini partigiani a Ferrara, nuove rivelazioni oggi in Ariostea

8 Giu

copertina-il-sasso-che-alza-il-cielo-NUOVA-EDIZIONE_per-Isbn-500x500Documenti e fotografie inedite per far luce sulle violenze perpetrate nella nostra città dalla Brigata partigiana “Bruno Rizzieri”. Oggi alle 17 nella Biblioteca Ariostea, Fausto Bassini della Faust edizioni presenterà la nuova edizione del libro di Lara Foletti, “Il sasso che alza il cielo”, contenente ottanta nuove pagine che faranno scalpore. Al centro delle nuove rivelazioni uno dei luoghi simbolo della nostra città: la casa che fu di Giorgio Bassani, in via Cisterna del Follo, 1, angolo via Ugo Bassi. Qui, subito dopo la Liberazione si era installato il comando della 35° Brigata Garibaldi “Bruno Rizzieri”, guidata da Gino Lambertini “il Monco” e Sesto Rizzati “Sergio”. Qui i prigionieri furono “vittime di sequestri di persona e furti, di rapine e stupri, di torture orribili e massacri spaventosi inflitti senza uno straccio di processo”.

Tra i documenti pubblicati, un verbale d’interrogatorio della Questura, datato 30 dicembre 1945, del partigiano della “Rizzieri” Glauco Soncini, che dichiara: «tutte le sere elementi della Romagna si portavano in Brigata e prelevati i fermati e caricatili su un camion partivano per ignota destinazione».

Oppure il memoriale di Serse Benasciutti, ex segretario del Partito Fascista di Gaibana il quale dichiarò: «[…] Fui condotto alla caserma di Cisterna del Follo in Ferrara, mi fecero scendere, mi accompagnarono al piano superiore e mi frugarono in tasca, levandomi il portafogli […] Intanto un’altra persona si sedeva a me vicino e con un’asta, non di legno, mi diede diverse botte sulla schiena. […] Prese la rivoltella per la canna picchiandomela in testa. Il veicolo prese la corsa mentre la ferita alla testa grondava sangue». Condotto dai suoi carnefici sull’argine del Po, tra Ro e Guarda, Serse Benasciutti si salvò per un grilletto inceppato, dandosela a gambe tra i campi.

Infine, le dichiarazioni rilasciate al Tribunale di Ferrara il 18 aprile 1946 da Giorgina Boccaleoni, compagna di Gaetano Dalla Benetta detto “Moraro”, un partigiano della “Rizzieri”: «Con me il Moraro si confidava poco. […] in un’altra occasione, con un altro amico che neppure conosco lo sentii parlare di una persona che era stata da lui e da altri della sua squadra seppellita che era ancora viva e che lui con dei colpi di badile l’aveva finita».

Andrea Musacci

Pubblicato (in versione ridotta) su la Nuova Ferrara l’08 giugno 2016

Il volume è acquistabile o, se esaurito, ordinabile nelle migliori librerie, bancarelle e centri commerciali di Ferrara e provincia. Nella zona di Longastrino potete trovarlo, in esclusiva, nel punto vendita di Fabio Dal Buono, in via Bassa, 93. Il costo del volume è di 13,90 euro.