Archivio | aprile, 2016

Hopper, realismo metafisico alla de Chirico e Antonioni

18 Apr

Viaggio nella mostra bolognese sull’artista statunitense esposta a Palazzo Fava. Mancano alcune opere famose, ma c’è tanto dell’immaginario dei due ferraresi.

[Qui il mio articolo su la Nuova Ferrara]

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“South Carolina Morning” (1955)

Un “realismo metafisico” in dialogo con de Chirico e Antonioni, dove le figure umane sono colte nel loro smarrimento ma anche nella loro intimità. Sono circa una sessantina le opere di Edward Hopper (1882-1967) esposte fino al 26 luglio a Palazzo Fava a Bologna. La mostra – organizzata da Fondazione Carisbo, Genus Bononiae e Arthemisia Group, con Comune di Bologna e Whitney Museum of American Art di New York – presenta l’intero arco temporale della produzione dell’artista. Hopper, nato e cresciuto a Nyack, Stato di New York, ha studiato illustrazione e pittura alla New York School of Art, per poi recarsi a Parigi tre volte (1906-1907, 1909 e 1910), viaggi che influirono fortemente sul suo immaginario, dando forma a quel tratto ancora inconfondibile.

Innanzitutto, rimarrà deluso chi attendeva di ammirare tutte le sue opere più famose, a partire da Nighthawks (1942), la grande assente. Fin dall’inizio del percorso espositivo, in ogni caso, si nota quella che diventerà la sua cifra: l’assenza, a volte fisica, altre volte spirituale, del soggetto umano, un vuoto che traspira, in interni cupi, dai volti atoni. Indicativi di ciò sono Solitary Figure in a Theater (1902-1904 ca.) o Stairway at 48 rue de Lille, Paris (1906). Proprio il periodo parigino vede, poi, una serie di paesaggi ampi e luminosi, anche se la luce appare satura e artificiale. Dal senso di claustrofobia ci si avvia, dunque, verso quegli spazi urbani emblematici dell’alienante società moderna. Prima, però, un accenno a due tele: Soir bleu (1914), inquietante quadretto, con richiami a Degas, pescato dal più torbido immaginario onirico; e Summer Interior (1909), dove affiora quella tensione erotica tipica delle sue opere. Nell’ultima sala la pittura hopperiana raggiunge l’apice. Se in Cape Cod Sunset (1934) il cielo sullo sfondo assume finalmente toni caldi, tanto in questa quanto in altre – Stairway (1949) e Second Story Sunlight (1960) –, spazi boschivi ombrosi sembrano poter inghiottire l’osservatore: neppure gli avvenenti corpi femminili – South Carolina Morning (1955) – riescono a mitigare il senso di perturbante.

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Self-Portrait (1903-1906 ca.)

E proprio quest’ultima sensazione richiama, come accennato all’inizio, l’immaginario dechirichiano e quello antonioniano. Per quanto riguarda il pittore, basti pensare alle sue piazze desolate, irreali, abitate da statue e manichini carichi di tensione. E così anche nel caso del regista riaffiorano alla mente fotogrammi di film come L’eclisse (1962), dove le fredde architetture urbane scatenano un profondo senso di spaesamento. Nel pieno della modernità e della cultura di massa, dunque, Hopper predilige l’individuo atomizzato, corroso da un vuoto interiore: ogni forma di collettività, di relazione è bandita. I soggetti umani sono come assenti, la loro posa contemplativa denuncia una stanchezza esistenziale. D’altra parte, però, questo suo insistere sul singolo rivela un profondo approccio intimistico, un monito a cercare, comunque, il volto dell’uomo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 aprile 2016

Nello spazio in c.so Martiri della Libertà le fotografie della Bettineschi

17 Apr

Mostra a Mazzacurati Fine Art“L’era successiva” è il nome della personale di fotografia di Mariella Bettineschi, inaugurata ieri alla Mazzacurati Fine Art, lo spazio artistico di Roberto Mazzacurati, gestito anche da Valentina Barotto, in c.so Martiri della Libertà, 75 a Ferrara.

La mostra, curata e introdotta da Vittoria Coen (che ha curato anche il catalogo), presenta gli affascinanti giochi di luce dell’artista, che esprime con maestria e sensibilità la sua particolare tecnica fotografica. Come scrive la Coen nel catalogo, nell’arte della Bettineschi “scorci di natura e architetture sono posti a confronto con alcuni dei più celebri ritratti femminili della storia dell’arte. Tiziano, Raffaello, Bronzino, Caravaggio, Ingres, vengono rivisitati da Mariella Bettineschi in modo del tutto originale”. La mostra è visitabile fino al 18 maggio dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30, chiuso il giovedì, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 aprile 2016

Nella sede di Rrose Selavy i lavori del giovane Bascetta

17 Apr

rrose selavyÈ possibile assaggiare il cibo con gli occhi? A partire da ieri pomeriggio Fabio Bascetta, giovane fotografo bolognese, con “Darkness and light” espone una serie di lavori “culinari” nella sede dell’Associazione Rrose Sélavy, in via Ripagrande, 46 a Ferrara. Colpisce la bellezza delle sue immagini, la cura, la maturità e la capacità di riuscire a trovare il modo di stupire, nonostante il cibo sia un soggetto inflazionato.

L’attenzione che emergono dalla scelta delle inquadrature, oltre al lavoro di cesello sull’immagine, sono emozionanti. L’artista si è dedicato ai vari campi della fotografia, dall’architettura alla still life, e da qualche anno si occupa di fotografia culinaria. Nel lavoro si occupa di ogni aspetto della composizione del piatto, in uno studio attento, cercando di creare immagini eleganti e sofisticate, ma al tempo stesso semplici. La mostra è visitabile fino al 18 maggio, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 15.30 alle 19.30.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 aprile 2016

Per i 500 anni dell’Orlando il progetto di Giovanna Ricotta

17 Apr

mlb home gallery[Qui le mie foto della mostra]

Quest’anno, in occasione dei 500 anni dalla prima pubblicazione dell’Orlando Furioso, la MLB home gallery (in c.so Ercole I d’Este, 3) propone diversi progetti artistici. Il primo è stato presentato ieri e vede protagonista Giovanna Ricotta con “Furiosamente. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”, a cura di Maria Livia Brunelli e Silvia Grandi.

La personale dell’artista milanese, visitabile fino al prossimo 26 giugno, comprende una serie inedita di 46 disegni, tanti quanti i canti del poema di Ariosto. Il titolo intende evocare la dimensione schizofrenica di questa ricerca dell’identità corporea, di cui il disegno, a tratti fine e pulito, a tratti sporco e violento, diventa simbolo. Giovanna Ricotta esprime così “furiosamente” la storia di un corpo contemporaneo incontenibile, passionale, forte, che non riesce a trattenere la poesia, anzi la deve esprimere come nell’Orlando Furioso, senza filtri, in un intreccio di classico e contemporaneo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 aprile 2016

Premiati gli artisti della collettiva di Artè

17 Apr
premiazione artè

Un’opera di Ermanno Leso

Inaugurata lo scorso 26 marzo, la collettiva “Il risveglio della musa con i suoi canti e colori”, mostra d’arte contemporanea a Palazzo Scroffa, organizzata da Artè Primaluce diretta da Nadia Celi, ha visto ieri pomeriggio la premiazione delle opere vincitrici. Il primo premio assoluto è andato alla pittrice Miranda Santoro (classe ’70, vive ad Ascoli Satriano, vicino Foggia). Per quanto riguarda invece le singole sezioni, il primo premio per la Pittura è andato a Giovanni Mancini (classe ’50, residente a Pietrasanta), mentre per la Scultura è stato premiato Ermanno Leso (di Villafranca di Verona, già premiato alla Triennale di Arti Visive svoltesi a Palazzo Scroffa lo scorso ottobre). All’evento inaugurale avevano presenziato Sandro Pulin, Carlo Roberto Sciascia, Marisa Giampá, Enrico Aceti, Alessandro Nani Marcucci Pinoli, e Alessandro Fortini.

Per informazioni chiamare il 333-8540999, oppure mandare una mail ad arteprimaluce@libero.it.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 aprile 2016

Un libro illustrato e due bassorilievi in memoria della Shoah

17 Apr
foto di gruppo studenti

Foto di gruppo degli studenti coinvolti

[Qui la mia galleria fotografica sul sito de la Nuova Ferrara]

Un libro illustrato e due bassorilievi per raccontare la memoria della Shoah. È questo il progetto che ha coinvolto diversi studenti e il MEIS di Ferrara, presentato nella mattinata di ieri a Palazzo Bonacossi (in via Cisterna del Follo). Il libro “L’identità ritrovata” è stato scritto e illustrato dagli studenti delle classi 2° B e 4° E, in collaborazione con la 3°A del Liceo artistico Dosso Dossi e la 3° G e 3° T del Liceo scientifico Roiti, ed edito anche in formato ebook, già disponibile sul sito del Comune di Ferrara.

Oltre ai tanti studenti, altre due protagoniste sono Gianna Perinasso e Federica Zabarri, docenti del Liceo Dosso Dossi. La prima ha spiegato come il lavoro sia stato ideato un anno fa e avviato lo scorso settembre. L’idea è stata quella di legare scuola, museo e città, inventando la storia di un giovane 16enne, Andrea, che attraverso una ricerca, fatta anche nel MEIS, riscopre le proprie radici e quindi anche un po’ se stesso. «Un intreccio di idee ed emozioni – ha proseguito la docente – con una valenza storica e culturale importante». Alcuni studenti hanno spiegato il contenuto di questo che è «un romanzo di formazione, una storia in continuo movimento, a spirale». Nelle illustrazioni, inoltre, il volto di Andrea non è delineato, in modo che ognuno si possa riconoscere in lui.

Il percorso si è avvalso anche di un laboratorio di scrittura creativa, tenuto dalla prof.ssa Caterina Brandoli, e del viaggio-studio a Berlino al museo dell’olocausto, oltre che al campo di concentramento di Sachenhausen.

È poi intervenuta Laura Cussollotto, che ha curato il progetto dei bassorilievi, composto da diverse formelle realizzate da alcuni studenti. Infine, una decina di loro ha proposto una lettura interpretativa del testo, con regia di Vincenzo Iannuzzo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 aprile 2016

Frammenti “furiosi” dalla personale di Giovanna Ricotta alla MLB home gallery

16 Apr

Oggi alla MLB home gallery (in c.so Ercole I d’Este, 3) è stata inaugurata la personale di Giovanna Ricotta, “Furiosamente. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”, a cura di Maria Livia Brunelli e Silvia Grandi, e ispirata all’Orlando furioso.

Qui alcune immagini della mostra.

Andrea Musacci

 

Sabato ricco di mostre ed eventi artistici a Ferrara

16 Apr

È un sabato ricco di eventi artistici quello in programma oggi a Ferrara.

rrose selavy

Un’opera di Fabio Bascetta

Si parte alle 16 nell’Imbarcadero 2 del Castello Estense dove apre la mostra “Falso d’autore”, con le opere del concorso dedicato a studenti ed ex studenti del Liceo Ariosto. A seguire alle 17 vi sarà un’asta delle opere dei trenta artisti, e la premiazione dei vincitori.

In occasione dei 500 anni dalla prima pubblicazione dell’Orlando Furioso, la MLB home gallery (in c.so Ercole I d’Este, 3) propone diversi progetti. Il primo inaugura alle 17 con la mostra di Giovanna Ricotta, “Furiosamente. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”, a cura di Maria Livia Brunelli e Silvia Grandi. La personale dell’artista milanese, visitabile fino al 26 giugno, comprende 46 disegni inediti, tanti quanti i canti del poema di Ariosto.

Inaugurata lo scorso 26 marzo, la collettiva “Il risveglio della musa con i suoi canti e colori”, mostra d’arte contemporanea a Palazzo Scroffa in via Terranuova, organizzata da Artè Primaluce, vede alle 17 la premiazione delle opere vincitrici.

“L’era successiva” è il nome della personale di fotografia di Mariella Bettineschi, che inaugura alle 18 alla Mazzacurati Fine Art in c.so Martiri della Libertà, 75. La mostra, curata e introdotta da Vittoria Coen, presenta gli affascinanti giochi di luce dell’artista. La mostra è visitabile fino al 18 maggio tutti i giorni (giovedì escluso) dalle 16.30 alle 19.30, sabato e domenica anche dalle 10.30 alle 12.30.

A partire dalle 18 Fabio Bascetta con “Darkness and light” espone una serie di foto “culinarie” nella sede dell’Associazione Rrose Sélavy, in via Ripagrande, 46 a Ferrara. Colpisce la bellezza delle sue immagini, la cura, la maturità e la capacità di riuscire a trovare il modo di stupire. La mostra è visitabile fino al 18 maggio, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 15.30 alle 19.30.

Alle 18.30 nella Porta degli Angeli vi sarà invece un doppio spettacolo. Si inizia con “L’intervista molesta”, colloquio su scrittura, editoria e autopsia del testo e sulla messa in scena del monologo, ideato dalla Compagnia “I racconti del Basilisco”. A seguire vi sarà “Come la neve di primavera”, con scrittura di Michele Govoni, interpretazione di Rosalba Sandri e regia di Sergio Altafini.

Infine, a partire dalle 18.30 nel Palazzo della Racchetta in via Vaspergolo si terrà un’asta di beneficenza di svariate opere, esposte fino a martedì, messe a disposizione dagli artisti per aiutare l’Associazione Giulia Onlus, e Michael Sanguin, bambino di 4 anni affetto da una malattia metabolica mitocondriale rara. Alle 17.30, presentazione del libro Haloa, non solo cancro di Barbara Mariani.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 16 aprile 2016

Oggi alle 18.30 alla Racchetta asta artistica per il piccolo Michael e Associazione Giulia

16 Apr

Qui sotto le immagini di alcune delle opere in mostra.

Dopo quasi tre anni nei quali si sono moltiplicate le iniziative di solidarietà, a Palazzo della Racchetta (in via Vaspergolo a Ferrara) è in programma un nuovo evento per aiutare il piccolo Michael Sanguin, il bambino di XII Morelli affetto dalla malattia metabolica mitocondriale rara, oltre che per sostenere l’Associazione Giulia Onlus.

L’iniziativa, promossa da Enrico Ravegnani e Anna Suriano prevede una collettiva  (visitabile fino al 19 aprile) dei seguenti artisti: Laura Govoni, Nicoletta Marchi, Graziano Villani, Maurizia Braga, Roberto Pagnani, Fabbriano, Mauro Patarchi, Elena Schellino, Rossano Di Cicco Morra, Marco Jannotta, Daniele Cestari, Riccardo Bottazzi, Valentina Pozzati, Fabio Adranno, Giuliano Trombini, Maurizio Ganzaroli, Gian Franco Ganzaroli, Alejandro Ventura. Oggi per l’inaugurazione vi sarà la musica del pianista Jaques Lazzari, del duo Elena Fabbri-Christian De Sandre e la voce di Cristina Chiaffoni.

Oggi, sabato, dalle 18.30, asta di beneficenza di svariate opere in parete, mentre alle 17.30 vi sarà la presentazione del libro “Haloa, non solo cancro” di Barbara Mariani, con la dott.ssa Giovanna Zappaterra.

Andrea Musacci

“L’identità ritrovata”, progetto storico sulla memoria ebraica

15 Apr

cartolinaUn progetto storico-artistico che coinvolge diversi studenti insieme al MEIS di Ferrara, dedicato all’identità e alla memoria ebraica della nostra città. Domani alle 10.30 a Palazzo Bonacossi (in via Cisterna del Follo) verrà presentato il libro “L’identità ritrovata”, scritto e illustrato dagli studenti delle classi 2° B e 4° E, in collaborazione con la 3°A del Liceo artistico Dosso Dossi e la 3° G e 3° T del Liceo scientifico Roiti, edito anche in formato Ebook dal Comune di Ferrara.

I giovani autori proporranno alcune riflessioni sulla nascita del libro e sulle illustrazioni, esporranno il bassorilievo “Emozioni di viaggio”, e seguirà una lettura interpretativa del testo da parte alcuni studenti, con regia di Vincenzo Iannuzzo. Interverranno Massimo Maisto, Vicesindaco di Ferrara, Marcella Zappaterra, consigliere Regione Emilia Romagna, Fabio Muzi, dirigente scolastico del Liceo Dosso Dossi, Anna Quarzi, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea, Gianna Perinasso e Federica Zabarri, docenti del Liceo.

Il percorso si è avvalso di un laboratorio di scrittura creativa, del viaggio-studio a Berlino al museo dell’olocausto e al campo di concentramento di Sachenhausen.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 15 aprile 2016