Archivio | aprile, 2016

Al Carbone nuovo progetto legato ai diari di viaggio

24 Apr

mostra al CarboneI diari di viaggio sono i protagonisti del progetto espositivo presentato ieri pomeriggio nella Galleria del Carbone in via del Carbone, 18/a a Ferrara. “Passando…” è il nome della personale di Frédéric Rudant presentata da Paolo Volta e visitabile fino al prossimo 7 maggio.

Il ciclo di opere su carta realizzate a matita prevalentemente su fogli di carnet, sono frutto di memorie di viaggio dell’artista e designer di Brest, città portuale della Francia. Rudan è un artista che disegna nei suoi carnet architetture, luoghi e persone: con la sua matita grassa dai neri pastosi, intensi o lievi, riesce ad accompagnare il visitatore in emozionanti viaggi in giro per il mondo.

L’evento è pensato in sintonia con il Festival “Autori Diari di Viaggio” in programma il 6-7-8 maggio a Palazzo della Racchetta.  La mostra è visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 20, sabato e festivi dalle 11 alle 12.30 e dalle 17 alle 20, chiuso lunedì e martedì.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 24 aprile 2016

Nella Delizia di Belriguardo la mostra di Gajani

24 Apr

carlo gajaniViene inaugurata oggi alle 16 nella Sala delle Bifore della Reggia di Belriguardo a Voghiera la mostra dedicata al fotografo Carlo Gajani. Circa sessanta le opere di vari periodi aventi per oggetto i paesaggi, i ritratti e i nudi che rimarranno esposte fino al 29 maggio. La retrospettiva di Gajani, morto nel 2009, è organizzata dal Comune di Voghiera, con la Fondazione Gajani di Bologna e la società Historia S.R.L., e il patrocinio dell’Istituto per i Beni Culturali.

Carlo Gajani nasce a Bazzano (Bo) nel ‘29. Alla fine degli anni ’60 decide di abbandonare la carriera medica per diventare artista a tempo pieno, soprattutto pittore e incisore. E’ stato tra i primi in Italia ad occuparsi del problema dei rapporti tra ritratto e fotografia. Negli anni ’70, in particolare, rivolge il proprio interesse verso il ritratto dipinto a partire da una base fotografica, e poi, dagli anni ’80 abbandona i pennelli per dedicarsi soltanto alla fotografia.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 24 aprile 2016

Gustare il cibo con gli occhi: le bellezze culinarie di Bascetta da Rrose Selavy

23 Apr

photo02Forme tonde, sinuose, per poter assaggiare il cibo anche con gli occhi. Fino al prossimo 18 maggio nella sede dell’Associazione Rrose Sélavy, in via Ripagrande, 46 a Ferrara, è possibile “gustare” la personale di fotografia “Darkness and Light” di Fabio Bascetta, giovane fotografo bolognese.

Elementi culinari ed alimenti di ogni sorta diventano soggetti dei suggestivi scatti di Bascetta, nature morte fotografiche che a tratti sembrano asssumere la consistenza di un olio su tela, trasfigurando la propria natura.

photo03Quattordici scatti dove cucchiaini, uova, hamburger, biscotti, spaghetti e mozzarelle conducono chi le ammira in un inusuale banchetto visivo, delizie che, quasi emergendo dal nulla, sembrano evocare altro.

La mostra è visitabile fino al 18 maggio, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 15.30 alle 19.30.

Andrea Musacci

Una tre giorni ricca di inaugurazioni artistiche

23 Apr

Obiettivo su Rudant al Carbone. In parete finiscono anche bunker, Po e architettura razionalista. Spazio Frau e Annunziata puntano sulla fotografia.

mostra al Carbone

Opere di Durant in mostra al Carbone

È una tre giorni ricca di eventi artistici quella in programma a Ferrara e non solo.

In occasione del 25 aprile il Museo del Risorgimento e della Resistenza in c.so Ercole I d’Este, 19 oggi alle 11 inaugura una mostra in due sezioni: “Memento. I bunker della II guerra mondiale nel Delta del Po” a cura di Francesca Occhi, e “Il Delta nell’immediato dopoguerra. Vita nei bunker e volontà di ricostruzione” a cura di Antonella Guarnieri. Il progetto della Occhi, seguendo il concetto di “museo fuori dal museo”, pone al centro il territorio del Delta del Po, presentato come paesaggio di archeologia militare.

I diari di viaggio sono i protagonisti, invece, del progetto che verrà presentato oggi alle 18 nella Galleria del Carbone in via del Carbone, 18/a. “Passando…” è il nome della personale di Frédéric Rudant presentata da Paolo Volta e visitabile fino al 7 maggio. La mostra è visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 20, sabato e festivi dalle 11 alle 12.30 e dalle 17 alle 20, chiuso lunedì e martedì.

Sempre oggi dalle 17 inaugura la tripersonale fotografica “Nature parallele” con opere di Marco Caselli Myotis, Vittorio Colamussi e Luca Pasqualini. La mostra, curata da Francesca Occhi, viene presentata alle 17 ad Arredamenti Gavioli (Spazio Frau, c.so Porta Mare, 8/a) con le foto di Pasqualini, e alle 18 all’Hotel Annunziata (p.zza Repubblica, 5) con gli altri due artisti. La mostra sarà visitabile all’Annunziata tutti i giorni a partire dalle 10, mentre nello Spazio Frau dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30, e dalle 15.30 alle 19.30.

Sarà inaugurata domani alle 16 nella Sala delle Bifore della Reggia di Belriguardo a Voghiera la retrospettiva dedicata al fotografo Carlo Gajani, con sessanta opere aventi per oggetto paesaggi, ritratti e nudi, in parete fino al 29 maggio.

Fino al 20 maggio sarà, inoltre, possibile visitare la personale di disegni e pitture di Sebastiano Zuccatelli nel circolo ARCI Bolognesi in piazzetta San Nicolò a Ferrara. Domani per l’inaugurazione delle 18.30 vi sarà un live painting dell’artista con musiche di Alfonso Santimone.

A Tresigallo invece oggi inaugura la mostra fotografica “Tresigallo, viaggio nel tempo” di Roberto Cavazzuti, alle 17 all’Urban Center Sogni (di fianco alla Casa della Cultura). Cavazzuti è nato a Rimini nel 1965 ma dal 2002 vive e lavora a Parigi dove studia tecnica e scrittura fotografica all’atelier d’arte “L’Oeil de l’Esprot”. Attratto dall’architettura razionalista, trova Tresigallo, citata come uno degli esempi più completi del genere in Italia. Nel primo viaggio nel 2014 la “folgorazione”, poi viaggio dopo viaggio ha lavorato per cercare di conoscere la storia del luogo, di capirlo, per inserirlo nel suo contesto storico. La mostra sarà aperta fino all’8 maggio.

Infine, lunedì 25 è l’ultimo giorno in parete di “Soffio d’Oriente”, curata da Giorgio Cattani con opere di quattro studenti cinesi dell’Accademia di Brera. La mostra, in parete alla Porta degli Angeli in via Rampari di Belfiore, 1 a Ferrara, è visitabile dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 23 aprile 2016

Mostra degli studenti per la Liberazione

22 Apr

Installaz. mafie MunicipioIn occasione del 71° Anniversario della Liberazione, anche quest’anno sono molte le iniziative in programma. Oggi alle 18 nella Sala degli Arazzi del Municipio avrà luogo l’inaugurazione della mostra Xilografie sulla Resistenza, stampe e matrici recuperate nell’Archivio dell’ANPI, restaurate e stampate a cura degli studenti del Liceo Artistico “Dosso Dossi” cittadino. Per l’occasione, interverranno l’Assessore Annalisa Felletti, il dirigente scolastico Fabio Muzi e il presidente dell’ANPI Daniele Civolani.

Ricordiamo che gli studenti del Liceo “Dosso Dossi” sono stati protagonisti di uno dei primi eventi legati al 71° della Liberazione. Nella mattinata di sabato scorso, infatti, a Palazzo Bonacossi è stato presentato il libro L’identità ritrovata, scritto e illustrato dagli studenti delle classi 2B e 4E del Liceo Artistico.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 22 aprile 2016

“Attraversare mondi”, oggi letture per la mostra in parete fino a martedì

21 Apr
1- La notte dell'Elfo,2014,cm.200x200

Daniela Carletti, “La notte dell’elfo” (2014)

Nella Galleria d’arte Cloister in c.so Porta Reno, 45 a Ferrara, in occasione dell’esposizione dal titolo “Attraversare mondi” di Daniela Carletti, inaugurata lo scorso 5 aprile e visitabile fino a martedì 26, oggi alle ore 18.30 si svolgerà il consueto appuntamento con l’aperitivo letterario. Ogni terzo giovedì del mese, infatti, la Galleria Cloister organizza un incontro con letture dal vivo legate alle tematiche dell’esposizione in parete. Le suggestioni poetiche e musicali sono proposte dalla poetessa Lucia Boni e da Rosalba Sandri della Compagnia “I racconti del Basilisco”, con accompagnamento al flauto di Emmanuela Susca.

La mostra di Daniela Carletti è visitabile da lunedì al sabato dalle ore 9 alle 19.30, mentre domenica dalle 15.30 alle 19.30. L’ingresso è libero e gratuito, e in galleria è disponibile il catalogo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 aprile 2016

Un poker di date al Clandestino. Stasera via con i Bloss

21 Apr
Bloss

Bloss

Quattro concerti, due di cantautorato e due jazz, fanno parte del programma primaverile organizzato al pub Clandestino di via Ragno, 50 a Ferrara. La rassegna nasce dal rinnovato sodalizio tra Clandestino d’Autore, rassegna rock curata da Carlo Bollani, e Downtown Tower, appendice di Ferrara in Jazz del Jazz Club cittadino.

Si parte questa sera alle ore 21.30 con i “Bloss”, band ferrarese post rock formata da Matteo Maragno (chitarra e voce), Mattia Cenacchi (chitarra), Stefano Boschiero (basso) e Nazareno Realdini (batteria). Il loro disco “…to hide ourselves in time” è stato registrato tra Brescia e Ferrara, ultimato nella primavera ’15 e uscito a settembre per WWNBB Music Collective. Maragno e Realdini sono i fondatori della band, alla quale si aggiungono per i live gli altri due musicisti.

Il secondo appuntamento è, invece, in programma giovedì 28 aprile, stessa ora, con Arianna Antinori, cantante che nel 2010 si è aggiudicata il contest internazionale dedicato a Janis Joplin. Antinori sarà accompagnata da Carlo De Bei (chitarra), Giovanni De Roit (chitarre), Paolo Bertorelle (batteria) e Manuel Bisetto (basso).

Infine, gli ultime due serate saranno in programma, sempre con inizio alle 21.30, il 5 maggio con Rich Double & Afrobeaters, e Hobby Horse il 12 maggio. Mentre quest’ultimi, dalle atmosfere free jazz, ambient, rock ed elettronica, sono composti da Dan Kinzelman (sax tenore e clarinetto), Joe Rehmer (contrabbasso) e Stefano Tamborrino (batteria), i primi sono formati da Mattia Dalla Pozza (sax alto), Daniele Santimone (chitarra), Glauco Benedetti (tuba) e Riccardo Paio (batteria).

Prima di ogni concerto, alle ore 20 vi sarà il dj set.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 aprile 2016

Silencio Vivo, ovvero volti, sangue e suoni di donne dal Sud America

18 Apr

[Qui le mie foto della mostra sul sito de la Nuova Ferrara]

Teresa-Margolles-Pesquisas-5-2016

Teresa Margolles, Pesquisas (part.), 2016

Il sangue della vita, il sangue della morte. La bocca impossibilitata a parlare, a urlare. La terra vergine, l’asfalto sporco, e poi il fuoco, le uova, l’odore e il suono del silenzio, dell’omertà e dell’eterno dolore.

Una grande esposizione dove regna il silenzio di una terra sterminata e sterile, dove l’essere umano, con la propria essenziale corruzione, con la propria connaturata violenza, domina incontrastato, senza alcun timore di Dio.

Silencio Vivo. Artiste dall’America Latina è la mini-collettiva inaugurata sabato nel Padiglione d’Arte Contemporanea riaperto per l’occasione su c.so Porta Mare, dietro Palazzo Massari. La mostra, curata da Lola Bonora e Silvia Cirelli e organizzata da UDI Ferrara e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, è anche il ritorno della Biennale Donna, per la sua XVI edizione, dopo la pausa imposta, nel 2014, dal terremoto.

Quattro artiste sud americane – Ana Mendieta (Cuba), Anna Maria Maiolino (Brasile), Teresa Margolles (Messico) e Amalia Pica (Argentina) – lanciano un grido al Cielo e a ogni uomo, sul troppo sangue femminile innocente versato nelle loro terre martoriate.

Ana Mendieta (L’Avana, Cuba, 1948 – New York, USA, 1985):

  • Untitled (Volcano Series #2, 1979-1999): la terra madre, generatrice di vita e di morte, con la sua forma al tempo stesso vaginale e tombale.
  • Anima, Silueta de Cohetes (Firework Piece, 1976): l’anima che brucia fino a esaurirsi.
  • Untitled (Body Tracks, 1974-2012): le mani sporche di sangue, la violenza consumata.
  • Moffitt Building Piece (1973): una chiazza di sangue davanti a un uscio, l’indifferenza dei passanti. L’opera si ispira alla tragica morte della studentessa Sarah Ann Ottens, compagna della Mendieta all’università, morta in seguito a un violentissimo stupro.

Anna Maria Maiolino (Scalea, Italia, 1942):

  • Entrevidas (Between Lives, 1981-2010): le uova, una tensione continua, la fragilità essenziale dell’uomo, non solo in rapporto al Potere.
  • E’ o que Sobra (What Is Left, 1974-2010).
  • In-Out (Antropofagia, 1973-2000): bocche impossibilitate a parlare.
  • Untitled (2014-2015), tre sculture e un’installazione.

Teresa Margolles (Culiacan, Messico, 1963):

  • Pesquisas (Investigations, 2016): i tanti volti di giovani scomparse.
  • Aire (Air, 2003): l’odore della morte.
  • Installazione: con un telo stato assorbito il sangue del corpo di una donna assassinata, e poi questo telo è stato mondato nelle acque di Ferrara.
  • Sonidos de la muerte (Sounds of Death, 2008): registrazione dei suoni del silenzio, dell’indifferenza verso la violenza subita da molte donne.

Amalia Pica (Neuquén, Argentina, 1978):

  • On Education (2008): menzogna e verità.
  • Palliative for Chronic Listeners #1 (2012): chiusi all’ascolto, chiusi all’altro.
  • Switchboard (2011-2012).
  • The Wireless Way in Low Visibility (Recreation of the First System for non Cable Transmission, as seen on TV, 2013).

Andrea Musacci

manifesto_biennale_donna-koCE--1280x960@Web

Anna Maria Maiolino, Entrevidas, 1981-2010

Lo sguardo femminile nelle opere di Mariella Bettineschi

18 Apr

Come superare un’era come la nostra, nella quale sembra dominare un offuscamento collettivo che ci impedisce di tutelare tanto l’ambiente naturale quanto la nostra cultura? Su questo ragionamento prende le mosse la personale fotografica “L’era successiva” di Mariella Bettineschi, inaugurata sabato alla Mazzacurati Fine Art in c.so Martiri della Libertà, 75 a Ferrara.

Come mi ha spiegato l’artista, le opere nascono nei primi anni della crisi economica globale ancora in corso. In un’epoca di perdita del senso delle cose, a rischio di sparizione sono tanto i luoghi della trasmissione e dell’elaborazione del sapere (come la Biblioteca Marciana di Venezia, la Biblioteca Casanatense di Roma, ma anche capolavori architettonici come la Cattedrale e il Castello di Ferrara), quanto la natura incontaminata (boschi, stagni), quindi tanto la creazione umana, quanto la creazione divina. Le accecanti nubi che incombono sui boschi come sulle biblioteche rappresentano forse l’obnubilamento della nostra mente e dei nostri occhi, una distorta percezione della realtà.

“L’era successiva”, titolo dell’esposizione, sarà invece, secondo la Bettineschi, rappresentata da una rinnovata presenza, a tutti i livelli, della centralità dello sguardo femminile, da quel corpo che partecipa alla creazione divina, da colei che possiede, col suo sguardo raddoppiato, una lungimiranza e una profondità necessarie per dare all’esistenza un’epoca di rinnovamento culturale e spirituale.

La mostra, curata da Vittoria Coen, è visitabile fino al 18 maggio dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30, chiuso il giovedì, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.

Qui sotto alcune mie foto delle opere in mostra.

Andrea Musacci

 

“Furiosamente”, l’Orlando secondo Giovanna Ricotta

18 Apr
Giovanna Ricotta (al centro), con i galleristi Maria Livia Brunelli e Silvia Grandi

Maria Livia Brunelli, Giovanna Ricotta e Fabrizio Casetti

[Qui le mie foto della mostra]

La presa di coscienza del limite umano e la conseguente ricerca di un’armonia impossibile. È questa l’anima del progetto “Furiosamente. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori” di Giovanna Ricotta, presentato sabato alla MLB home gallery in c.so Ercole I d’Este, 3 e visitabile fino al 26 giugno. La mostra, curata da Maria Livia Brunelli e Silvia Grandi, prende le mosse dai 500 anni dell’Orlando Furioso. In parete, 14 disegni (di un progetto più generale che ne prevede 46) e una decina di foto di suoi progetti performativi, “Toilette” (2008) e “Fai la cosa giusta” (2010). Centrale è dunque il dialogo dell’artista con Orlando: il corpo nelle sue mille locazioni identitarie sprigiona una tensione umanissima, dunque fragile: lo scheletro del cavaliere spacca la sua stessa armatura, il cuore è strappato da Angelica. Nei disegni, tutti a mano libera, Ricotta porta a un’ulteriore grado di smaterializzazione questa lotta (sua e di Orlando), arrivando a una mappatura dell’inconscio nella quale affiora la stessa Ferrara, per lei luogo di pace, con le sue geometrie erculee e adamantine, sotto le cui strade, però, come in lei stessa, scorre sempre una furia tendenzialmente nichilista.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 aprile 2016