
Il pubblico del 30 marzo
L’apoteosi del romanzo Il Padrone del mondo (The Lord of the World, 1907), di Robert Hugh Benson (1867-1914), è stata al centro del terzo e ultimo incontro del ciclo di conferenze dal titolo Il Messia capovolto, svoltosi ieri, mercoledì 30 marzo, e tenut da S. E. Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio nella Cattedrale cittadina. Il culmine della storia del mondo si intreccia con la tragica suprema fine dell’esistenza terrena di una donna, Mabel, moglie di un funzionario, Olivier Brand, «la vera protagonista positiva del romanzo, colei che mostra – ha spiegato il Vescovo – come la vita sia più grande di ogni ideologia, e che con la sua morte afferma tutto il peso e la presenza» della vita.

Mons. Negri durante l’incontro del 30 marzo
La terza e ultima parte del romanzo di Benson, intitolata La vittoria, si apre proprio con la profondissima crisi esistenziale e spirituale di Mabel, fino ad allora fedele al Potere. Per Mabel da un certo punto in poi, l’ideologia ateistica dominante, «l’umanitarismo, non risulta più credibile, soprattutto di fronte alla violenza di cui è capace», nonostante i proclami di pace. La perdita di fiducia si trasforma in disperazione assoluta: da qui, la scelta del suicidio assistito, attraverso la pratica dell’eutanasia di Stato, non solo consentita, ma spesso incentivata (tragica, ennesima, profezia, questa di Benson). «Il cuore», il luogo più recondito del suo essere, «non è comunque stato distrutto dall’ideologia. Mabel – ha spiegato Mons. Negri – sperimenta la distanza totale tra il proprio cuore e ciò che il Potere proclama e attua».
Nella sua ultima, straziante, lettera, rivolta al marito prima di togliersi la vita, a un certo punto scrive: “Se avessimo avuto un figlio, avrei potuto rassegnarmi a vivere ancora, per amore suo, ma per l’Umanità…Oh, Olivier! Io non posso, non posso!”. La narrazione degli ultimi istanti di vita, di quel passaggio, sulla soglia, tra il mondo e l’eterno, sono di rara bellezza, nell’immensa tragicità, sono pura rivelazione: “Alla fine, come un baleno, qualche cosa che era insieme luce e suono, e che lei conobbe immediatamente essere unico, trasvolò quello spazio…
Allora Mabel vide, e comprese.”
Così, lo stesso Armaghedòn, lo scontro finale, è preceduto da una diffusa sensazione «che il male non possa non trionfare». Ma non sarà così: “Eccolo il padrone del mondo!
Ma già la sua ombra retrocedeva, lontano dal suolo. Poi svaniva.” In un tripudio di eternità, finisce la gloria del mondo, inizia, definitivamente, la Gloria di Dio.
Andrea Musacci
Il libro “Il carattere” (Este Edition, 2016) di Alessandra Spagnoli sarà presentato oggi alle 17 nella Biblioteca Ariostea in via Scienze a Ferrara. L’incontro sarà introdotto dall’editore Riccardo Roversi e presentato da Daniela Furiani, Presidente ADO.

Stasera al pub Clandestino di via Ragno a Ferrara, tornano i concerti organizzati da Carlo Bollani. Alle ore 21.30 sarà il turno della band romagnola “Slavi – Bravissime persone”, progetto musicale nato da poco, creato da una serie di musicisti provenienti da diverse formazioni musicali, per portare in Italia e in Europa una collezione di eccellenti brani di loro invenzione e non, e pezzi popolari e tradizionali dell’est Europa.

Al MAF – Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese, in Via Imperiale, 263 a San Bartolomeo in Bosco, fino a domani è possibile visitare la personale del pittore Silvano Crespi. “Il sentimento del paesaggio” è costituita da una suggestiva serie di olii su tela variamente incentrati sul paesaggio.
Da ieri fino a domani pomeriggio è possibile visitare la mini-collettiva pittorico – fotografica dal titolo “Frammenti”. Nel Chiostro di San Paolo, con entrata da Piazzetta Schiatti a Ferrara, in occasione della tre giorni intitolata “Puedes”, saranno esposte, infatti, le opere di quattro artisti tra loro eterogenei, vale a dire Jennifer Cleto (pittrice), Marco Bigoni (fotografo), Fortunato Ciannilli (pittore-illustratore) e Benedetta Biscaro (fotografa e docente). La mostra è stata presentata con un aperitivo inaugurale ieri alle ore 19.
La Galleria Artè Primaluce ha inaugurato ieri nella propria suggestiva sede l’evento “Il risveglio della musa con i suoi canti e colori”, mostra collettiva d’arte contemporanea visitabile fino al 16 aprile. L’inaugurazione si è svolta a Palazzo Scroffa in via Terranuova, 25 a Ferrara, grazie anche al patrocinio del Comune di Ferrara. All’evento erano presenti il critico d’arte Nadia Celi, che dirige la Galleria, Monsignor Sandro Pulin, il critico d’arte Carlo Roberto Sciascia, il critico d’arte Marisa Giampá, il prof. Enrico Aceti, Alessandro Nani Marcucci Pinoli, e Alessandro Fortini.